(f.s.) L'immagine più tenera, nel pomeriggio più nero. Maresca ha appena emesso il triplice fischio dopo la sfida che può segnare l'epilogo più amaro e meno atteso per la Strega. I tifosi chiamano i giallorossi sotto la Curva Sud, le parole sono dure, quelle di persone che si sono sentite tradite dai loro beniamini. I giocatori di Stellone ascoltano senza fiatare, ma uno di loro, il più giovane, non regge la tensione e comincia a piangere. Per Lorenzo Carfora, classe 2006 è la prima delusione nel calcio dei “grandi”, lui ce l'ha messa tutta, avrebbe voluto regalare ai tifosi una di quelle prodezze che gli riescono con grandissima frequenza nella sua Under 17, ma nella sfida che valeva la vita, il Benevento ha sbagliato tanto, troppo per poter ancora credere in una salvezza che sembra ormai solo una chimera.
A capire il momento prima di tutti, in quell'assembramento sotto la Sud, è Nwankwo Simy: chiama il ragazzino di Barra, lo aiuta a scavalcare i cartelloni e lo affida ai tecnici che lo portano via in lacrime verso gli spogliatoi. D'altro canto se c'era uno che non poteva sentirsi colpevole della situazione che si è venuta a creare, questo era proprio il talentino dell'Under 17. Quasi la carta della disperazione per Roberto Stellone, che non ricevendo risposte adeguate dai “senatori” si è affidato al più giovane del gruppo. Lui, alla bella età di 17 anni, avrà tutto il tempo necessario per rifarsi da questa delusione e per dimenticare questo pomeriggio maledetto, nato tra mille speranze e chiuso nella più cupa disperazione.