Nusco

"La drammatica situazione in Turchia e Siria ci obbliga ad una presa di coscienza morale e civile. Non basta guardare e dispiacersi, perché, se ci limitassimo a ciò, avvertiremmo ancora di più un’angoscia frustrante. E’ il momento di gesti concreti, individuali e collettivi. Ognuno di noi scelga il modo migliore per essere presente.
Dopo il 23 novembre del 1980, nei nostri cuori sono rimaste ferite che ci fanno fratelli con chi patisce la nostra stessa sorte.
Quando nel 1988, la mattina del 7 dicembre, l’Armenia fu devastata da un drammatico terremoto che fece 25 mila morti, ci fu una risposta mondiale per portare aiuto e soccorsi.

A Nusco, lanciammo una sottoscrizione popolare di solidarietà, aderendo all’appello che un quotidiano aveva lanciato. Ci fu una risposta collettiva che ancora oggi a pensarci ci commuove. Da allora è sedimentata in tanti di noi - che amano viaggiare - una solidarietà vera, che ogni volta getta il cuore oltre l’ostacolo: per il Nepal e per l’Albania. Abbiano dimostrato ancora una volta il grande cuore irpino. I terremoti hanno questo di crudele: quando sono i poveri a subirlo, le lacrime si moltiplicano all’infinito se sono i bambini a restare fra le macerie. In queste ore, in questi giorni la Turchia e la Siria sono la nostra Irpinia".