Lascia il carcere, ma dovrà seguire, come misura di sicurezza, un percorso terapeutico presso il Dipartimento di salute mentale di Airola, presso il quale era già in cura, Vincenzo, il 55enne di Durazzano, difeso dall'avvocato Roberto Abbatiello, che due mesi fa era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale aggravata dopo aver reso complicato il ritrovamento del corpo senza vita della madre. Impedendo l'ingresso nell'appartamento della sorella, del medico di famiglia e dei carabinieri, fino a quando questi ultimi, contro i quali si sarebbe scagliato con un coltello, avevano fatto irruzione e lo avevano immobilizzato.
La decisione è del gip Loredana Camerlengo, che aveva già dissequestrato l'abitazione teatro del dramma.
Come si ricorderà, su incarico del pm Maria Colucci, l'anziana era stata sottoposta ad autopsia dal medico legale Antonio Palmieri: un esame dal quale sarebbe emerso il dato di un decesso per cause naturali.
Comparso dinanzi al Gip per la convalida,Vincenzo, apparso confuso, aveva affermato di non essersi accorto che la mamma era morta, spiegando il suo comportamento con la paura che volessero fargli del male, o, addirittura, che volessero mettere a segno un furto. Quanto ai carabinieri, aveva sostenuto di averli ostacolati perchè, non avendo fatto nulla, non gli era chiaro per quale motivo dovessero entrare in casa. Il difensore aveva chiesto l'accertamento del suo stato di salute, ora il ritorno in libertà.