Benevento

“Dicono che il lavoro c'è ma non trovano manodopera? Bene, vi racconto cosa mi è accaduto”. A contattare Ottopagine.it dopo il focus di ieri sulle difficoltà di reperimento di manodopera nel Sannio, basata sui bollettini del sistema Excelsior di Unioncamere, è una donna sannita, 49 anni e una storia purtroppo comune...fino a un certo punto.
“Ho sempre lavorato, da quando avevo 16 anni, dalle 6 del mattino alle 18 di sera: non mi ha mai spaventato lavorare. Poi ho perso il lavoro causa covid: non conoscevo nemmeno l'esistenza del reddito di cittadinanza, avendo sempre lavorato, ma trovandomi in difficoltà vi ho fatto accesso. D'altronde il principio dovrebbe essere quello: uno strumento per chi si trova momentaneamente in difficoltà”.

Poi una proposta arriva, ma non è quella che la lettrice si aspetta: “Ho fatto i salti di gioia quando mi hanno proposto questo lavoro, visto che peraltro riguardava un comportato che conosco bene, quello tessile: il proprietario mi ha detto che avrei dovuto lavorare 8 o 9 ore al giorno...ma che avrei dovuto restituire una parte dello stipendio, arrivando a una paga dunque di 8 o 900 euro...mi è crollato il mondo addosso, e ovviamente ho detto no. Questo è speculare sulle difficoltà delle persone. ”.
Di qui lo sfogo della lettrice: “Se il lavoro viene offerto in questo modo non si può poi dire che non si trova manodopera, bisognerebbe farsi qualche domanda”.
Un incontro infausto, notoriamente, e probabilmente anche sfortunato in un quadro come quello sannita in cui la stragrande maggioranza di chi fa impresa lo fa in maniera quasi eroica, viste le difficoltà del territorio, e in maniera assolutamente corretta.


E in un quadro, quello evidenziato dal report di Excelsior Unioncamere, che riporta comunque una realtà: la discrepanza tra i profili richiesti dalle aziende e l'offerta lavorativa del territorio, che sarebbe un tema da affrontare anche a livello istituzionale.