Operatori sanitari vittime di brutali aggressioni, allerta ad Avellino. Due episodi uno dopo l’altro fanno alzare la tensione. Domenica mattina, aggressione nei confronti degli operatori dell’emergenza territoriale da parte di un paziente e dei suoi familiari durante l’intervento di soccorso del 118. Poi, dopo sole 24 ore, un’infermiera è stata aggredita mentre svolgeva la sua attività al triage del pronto soccorso. Una donna incinta di 40 anni, che lamentava dolori al basso ventre, durante le operazioni di registrazione al Triage ha incominciato a tirarle i capelli in modo violento e a graffiarle il collo. Un giorno di prognosi per infortunio sul lavoro il referto.
Si dice amareggiato per quanto successo il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera “Moscati”, Renato Pizzuti, mentre il segretario regionale Fesica Confsal del comparto della vigilanza privata e segretario provinciale di Avellino, Lorenzo Tramaglino, ritiene sia necessario attivare in pronto soccorso un presidio di polizia.
“Nei nosocomi episodi come questi sono ormai all’ordine del giorno e, purtroppo, come all’Ospedale Moscati, molti comportamenti sono alimentati da un’utenza costretta a fare i conti con disservizi dovuti alla carenza di risorse destinate alla sanità. E’ chiaro che ciò non giustifica simili azioni, che vanno severamente punite, ma oggi il dato reale è questo e se c’è continua violenza ai danni degli operatori sanitari, attivare un presidio di polizia diventa – conclude Tramaglino – una priorità”.
"Apprezzabili le dichiarazioni di solidarietà del Direttore Generale Dott Pizzuti nei confronti degli operatori sanitari del 118 e del pronto soccorso aggrediti di recente, condividiamo in pieno ciò che ha dichiarato il manager”. Commenta il segretario del Nursind Avellino, Michele Rosapane. “Gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori socio sanitari svolgono attività a tutela della salute pubblica, aggredire loro significa aggredire l'intera organizzazione sanitaria. Come sindacato approviamo peraltro l'iniziativa adottata dal Moscati di Avellino che, nell'ambito delle misure di prevenzione contro questi fenomeni, ha previsto l'organizzazione di corsi di formazione nei confronti degli operatori sanitari finalizzati alla conoscenza dei rischi potenziali per la sicurezza e le procedure da seguire per proteggere se stessi ed i colleghi da atti di violenza, corsi iniziati da oggi. Non è più accettabile che un operatore sanitario, al termine del proprio turno, torni a casa dalla sua famiglia con ferite fisiche e psicologiche provocate da persone incivili che si macchiano di reati penali e che danneggiano l'intera collettività".