Benevento

“La roba, si sono fregati l'erba...”. E' la frase, intercettata, che Gianfranco Viglione, “incredulo ed adirato”, rivolge alla donna che l'attende in auto. E' il 15 ottobre del 2021, e la reazione del 54enne è dovuta al fatto che non ha più trovato i quattro sacchi di plastica, contenenti 16 chili di marijuana, custoditi in un rudere tra Roccabascerana ed Arpaise.

Secondo gli inquirenti, è lì che sarebbero stati nascosti dopo essere stati scaricati da una Bmw la sera del 13 ottobre con un'azione alla quale avrebbero partecipato, in concorso con Viglione, Ciro Novi, 42 anni, di Roccabascerana, e Angelo Pagnozzi, 33 anni, di Pannarano (oltre a due donne, indagate a piede libero). Nessuno immaginava che la Squadra mobile fosse sulle loro tracce e che ne stesse attentamente seguendo i movimenti. Registrando lo spostamento dei sacchi da una macchina all'altra, i commenti sul carico (“Mamma guagliù e che addor”) ed il deposito della 'roba' in una casetta abbandonata lungo un tratto di strada a gomito.

Gli investigatori l'avevano successivamente individuata, portando via il carico. Due giorni dopo – in base alla ricostruzione del Pm accolta dal Gip -Viglione, notando il peggioramento del tempo, si sarebbe attivato per spostare i sacchi altrove ed evitare il deterioramento della marijuana. Che, quando era arrivato nella zona, non c'era più perchè era stata sequestrata. Da qui il suo stupore, la sua rabbia: “La roba, si sono fregati l'erba...”.