La calvizie maschile è un problema estremamente comune: un’altissima percentuale di uomini, anche in età piuttosto giovane, riscontra una perdita di capelli.
Da sempre la scienza investe notevoli risorse nella ricerca tricologica, consapevole del fatto che la calvizie comporta un cambiamento d’immagine e dunque un disagio psicologico. Per fortuna una volta che lo specialista individua la causa può procedere con il protocollo di cura personalizzato.
Possibili cause: la più comune è di natura ereditaria
Le cause per cui un uomo può perdere i capelli sono molteplici, per questo è importante fare prevenzione e visite specialistiche personalizzate laddove ci sia diradamento.
I capelli potrebbero cadere in condizioni di stress, per l’utilizzo di determinati farmaci, per uno stile di vita disordinato, per fumo e/o alcool tuttavia nella grande maggioranza dei casi la calvizie maschile è dovuta a fattori ereditari, come evidenziato nell’autorevole approfondimento presente sul sito tricomeditgroup.it.
La calvizie maschile dovuta ad alopecia androgenetica
La caduta dei capelli di natura ereditaria è definita alopecia androgenetica. L’ormone maschile, testosterone, a causa della 5 alpha reduttasi si converte in diidrotestosterone dopo di che si innesca il processo di miniaturizzazione del capello.
Il testosterone è presente sia nell’uomo che nella donna, anche se nell’uomo la percentuale di ormoni androgeni è maggiore rispetto alla donna. Nella donna, in fase di menopausa, calano gli ormoni estrogeni e aumentano gli ormoni androgeni.
Caduta dei capelli e predisposizione genetica.
I capelli della zona frontale e del vertice hanno il ricettore dell’ormone androgeno, mentre i capelli dei parietali e della nuca, sono immuni alla calvizie.
Un valore alto di ormoni androgeni non sempre causa alopecia. Ciò potrebbe avvenire in presenza di una predisposizione genetica.
Per indicare il livello di calvizie, si fa riferimento alla scala Norwood - Hamilton
Rimedi efficaci
Al manifestarsi del diradamento, la persona ha la possibilità di intervenire con protocolli di cura personalizzati, solo come ultimo rimedio esiste il trapianto autologo per rinfoltire le aree diradate.
Il trapianto si distingue in due metodi: FUT e FUE.
Un’altra soluzione è la tricopigmentazione, con effetto rasato ed effetto densità.