Nola

Un'importante novità di natura sanitaria riguarda i paziente affetti da ipertensione arteriosa, una delle più diffuse e insidiose patologie in grado di generare gravi complicazioni se non curata e monitorata con puntualit. La buona notizia giunge dall'Ospedale di Nola dell'Asl Napoli 3 Sud e riguarda in particolare coloro che presentano una multifarmaco resistenza ai numerosi antipertensivi.
E' infatti già disponibile presso il reparto di Cardiologia nolano diretto dal dottor Luigi Caliendo il trattamento percutaneo dell’ipertensione arteriosa.

Grazie a questo intervento mininvasivo si riduce il numero di farmaci e migliora la qualità della vita

Una pratica che si esegue mediante un intervento mininvasivo di ablazione del sistema nervoso che regola l’attività del rene, organo fondamentale nella patogenesi dell’ipertensione arteriosa.
La procedura di ablazione si esegue mediante un sistema costituito da un catetere a forma spiraliforme che viene introdotto sotto guida angiografica all’interno delle arterie renali bilateralmente, determinando una ablazione tramite radiofrequenze che vanno a rendere nulla l’attività del sistema nervoso sul controllo della pressione arteriosa.
La procedura determina una riduzione di circa 10 mmHg per valore di pressione sistolica e diastolica riducendo il numero di farmaci antipertensivi e migliorando la qualità di vita dei pazienti.  

Il 22 marzo scorso presso l’unità di cardiologia interventistica diretta dal dottor Michele Capasso è stata eseguita la prima procedura di denervazione renale mediante sistema Symplicity Spiral ad opera dei dottori Francesco Granata e Francesco Terracciano, coadiuvati dagli infermieri Marianna Bozzoli, Eugenio Stampati e Simeone Giordano.
Grazie a questa tecnica innovativa l’ospedale di Nola può offrire un servizio sempre più efficace e sicuro a tutti quei pazienti affetti da ipertensione arteriosa che finora vedevano limitare sempre più la propria qualità di vita dietro un continuo utilizzo di farmaci spesso inefficaci o promotori di intolleranze.

(Nella foto il Dr. Luigi Caliendo)