Napoli

Scontri tra disoccupati e forze dell'ordine a Napoli, davanti la sede del Consiglio comunale, in via Verdi. In mattinata una delegazione di senza lavoro si era recata in Prefettura dove, secondo quanto riferiscono i manifestanti, sarebbe stato comunicato che i corsi di formazione ed i progetti di inserimento al lavoro che li vedevano coinvolti sono stati congelati.

Usciti dalla Prefettura, i disoccupati si sono diretti in corteo verso la sede di Palazzo San Giacomo, dove si trova l'amministrazione comunale, ma, a qualche centinaio di metri, sono venuti a contatto con uno sbarramento di forze dell'ordine che, come appare anche in qualche video, li ha allontanati. Un manifestante sarebbe stato portato in Questura ora 'presidiata' dagli stessi disoccupati e con l'ingresso controllato da agenti in assetto antisommossa.

Le rivendicazioni dei disoccupati 

“Rivendichiamo da sempre un salario per campare sotto forma di salario garantito o di un lavoro socialmente necessario unendolo quindi ai bisogni sociali della stragrande maggioranza dei lavoratori e degli strati popolari. Abbiamo visto cambiare Governi, Regioni, Comuni, Prefetti, ma la realtà è che solo la nostra forza e la nostra organizzazione ci ha portati in avanti anche sul terreno vertenziale. Oggi per pagare la guerra e le spese militari, con una propaganda ideologica, politica e materiale, tagliano la già limitata misura del Reddito. Rispetto alla nostra vertenza, stiamo davvero dando tutti i giorni battaglia per far rispettare gli impegni assunti ed iniziare con i disoccupati e le disoccupate di lunga durata appartenenti alle platee storiche la formazione in prospettiva dell’inserimento lavorativo”.

Così recita il comunicato con cui il movimento dei disoccupati 7 novembre di Napoli e cantiere 176 di Scampia spiegano le ragioni di una mobilitazione che va avanti da almeno due settimane e che punta a richiamare l'attenzione sulle difficoltà che da qui a breve si apriranno per migliaia di famiglie che hanno usufruito del reddito di cittadinanza.