Montesarchio

Rinviate al 19 giugno la discussione e la sentenza del gup Gelsomina Palmieri nel rito abbreviato a carico delle sei persone – altre sono già a giudizio- coinvolte nell'inchiesta antidroga del sostituto procuratore Maria Dolores De Gaudio e dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio.

L'elenco include Maria Rosaria Barbato, 38 anni, il figlio, Luigi Franco, 22 anni – sono difesi dall'avvocato Ettore Marcarelli -, Giuseppe Duilio (avvocato Enzapaola Catalano) 55 anni, Maurizio Arena, 45 anni, Marco Iovino, 58 anni, Gaetano Arena, 43 anni – sono assistiti dagli avvocati Vittorio Fucci e Cosimo Servodio-, tutti di Montesarchio, che un anno fa erano finiti agli arresti domiciliari. Per i due Arena (aggiornamento 24 marzo) revocato ora l'obbligo di firma.

Nel mirino degli inquirenti, come è ampiamente noto, una serie di episodi di spaccio di crack, hashish e cocaina. Droga comprata nel Napoletano e poi nascosta  in aperta campagna, in attesa di essere venduta nel centro storico di Montesarchio.

I fatti contestati vanno dal dicembre del 2020 agli inizi del 2021 ed hanno riempito un'attività investigativa supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali, dalle deposizioni degli acquirenti e dalle riprese fissate dalle telecamere installate dinanzi a due abitazioni.

A carico di Iovino un'ulteriore accusa legata alla perquisizione compiuta il giorno dell'arresto, durante la quale, erano stati rinvenuti e sequestrati 200 grammi di cocaina, due pistole clandestine – una con matricola abrasa, l'altra alterata – e munizioni.