“Abbiamo lavorato con un’intensità molto bassa, per le tre settimane di lavoro che abbiamo fatto. C’è stata una riduzione di intensità e di volume per far arrivare i nostri giocatori più freschi possibile a questa partita. Vorrei migliorare nel blocco basso difensivo, ed essere ancora più propositivo”. Così Paulo Sousa, allenatore della Salernitana, ha presentato il match di domani contro il Bologna. “Loro sono una squadra in salute, a pochi punti dall’Europa. Praticano un calcio moderno, Thiago Motta schiera una squadra intensa, frequente, con un 4-2-3-1, che pressa in avanti, toglie spazi agli avversari e crea difficoltà di costruzione. Vogliamo mettere in difficoltà il Bologna, provando a farli abbassare e creare occasioni nell’ultimo terzo di campo. Non possiamo comparare gli avversari, avremo le nostre idee anche se i protagonisti saranno diversi”.
In mattinata anche il presidente Danilo Iervolino ha voluto manifestare vicinanza alla squadra, facendole visita al Mary Rosy. “Avere persone come lui nel calcio è difficile, non si trovano facilmente. All’inizio di qualsiasi progetto avere qualcuno che mette i soldi di tasca sua fino a creare una base di lavoro che possa produrre anche entrate, è da ringraziare. Il calcio per me è tutto, mi ha dato stabilità economica, famiglia, amici, vedere persone del genere nel calcio è sempre importante. Gli ho chiesto di essere molto più presente. Ha tanti impegni, ma lo sta facendo e sta prendendo tempo dalla sua agenda per esserci vicini. L’idea da quando sono arrivato è la stessa, resta la salvezza, non siamo ancora salvi e dobbiamo pensare a questo”.
Sulla condizione atletica del gruppo: “La squadra non è stanca, ma ha dovuto avere più tempo a disposizione per recuperare, all’inizio ho deciso di provare ad aggiustare volume ed intensità, oggi siamo ancora al limite, tatticamente sarà molto impegnativa come sfida. Credo che i nostri tifosi siano l’anima della squadra, io da quando sono arrivato ho ripetuto che si devono sentire orgogliosi e rappresentati in campo. Lavoriamo su questa idea di gioco per far arrivare loro questi sentimenti, continuo a chiedere sull’errore e sull’imprecisione dell’auto dei tifosi, ci devono spingere per la vittoria. L’Arechi deve essere così, fuori casa sentiamo tanta spinta dal nostro pubblico, possiamo costruire un futuro molto bello. Lo stadio ci motiva nei momenti di difficoltà, pieno, è un trionfo. Quello che ho detto alla prima partita da quando sono venuto, siamo noi che dobbiamo guidare i nostri tifosi”.