Fontanarosa

 

di Paola Iandolo 

“Me la sono buttata tutta in testa”, una risposta provocatoria che il 35enne di Fontanarosa, nel marzo del 2019 rese ai carabinieri che eseguirono una perquisizione nella sua abitazione. Da qui presero il via le indagini su una fiorente piazza di spaccio creata tra Fontanarosa, Mirabella Eclano e Flumeri. In quella circostanza i controlli effettuati dai carabinieri diedero esito negativo, ma il giovane era agitato e questo particolare insospettì tanto i carabinieri. Inoltre, il 35enne presentava alla base delle narici residui di polverina bianca, e rispondendo ai militari alla domanda di cosa fosse lui rispose “me la sono buttata tutta in testa”, facendo esplicito riferimento alla cocaina. Nella stessa circostanza i carabinieri ispezionarono il suo telefono cellulare. Da qui la scoperta che il giovane insieme ad altri ragazzi gestiva una fiorente piazza di spaccio.

Intercettazioni telefoniche e ambientali

Grazie all’intuizione dei carabinieri della stazione di Mirabella Eclano sono state raccolte in questi anni di indagini una mole enorme di intercettazioni a carico degli indagati e coinvolti nella piazza di spaccio smantellata con l’emissione delle misure cautelari. I soggetti indagati per spacciare i vari tipi di droga utilizzavano molto i social per concordare gli acquisti ed indicare i luoghi nei quali sarebbe avvenuta la cessione di droga. In particolare i canali di Whatsapp e Telegraam.

L'acquisto di droga al Parco Verde di Caivano

Grazie alla localizzazione delle vetture degli indagati la Pg ha avuto modo di monitorare gli spostamenti da e per la provincia Irpina verso quella napoletana, specie verso il Parco Verde di Caivano.

Le misure cautelari

All'alba di oggi, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, in alcuni comuni della provincia di Avellino e a Cerignola (FG), i militari della Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano (AV), supportati da quelli del Nucleo Cinofili di Sarno (SA), hanno eseguito 10 misure cautelari personali - 6 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 4 misure cautelari dell’ obbligo di dimora nel comune di residenza – emesse dal GIP del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti indagati, a vario titolo, per “spaccio di sostanze stupefacenti” e “furto aggravato” in concorso.