"Sogno una Chiesa senza clericalismo", e una Chiesa "in mezzo alla gente". Cosi' Papa Francesco in una intervista esclusiva a ilfattoquotidiano.it in occasione dei 10 anni di Pontificato. "La Chiesa deve uscire, deve stare in mezzo alla gente", sottolinea Bergoglio che cita la figura di don Tonino Bello, "un grande vescovo pugliese che stava in mezzo al suo popolo e ha lottato con tutte le sue forze per la pace". "Un profeta", aggiunge ricordando che una delle sue frasi e' stata ripresa in una recente canzone: "Noi siamo angeli con un'ala sola. Per volare, abbiamo bisogno di restare abbracciati al fratello, cui prestiamo la nostra ala e da cui prendiamo l'altra ala, necessaria per volare". "Nessuno si salva da solo. Lo abbiamo visto anche con la pandemia". 

Ma il sogno di Francesco e' anche "una Chiesa senza clericalismo", "cosa piu' brutta che puo' accadere alla Chiesa", come diceva il cardinale Henri-Marie de Lubac. "La mondanita' spirituale, che si traduce nel clericalismo di un prete, sarebbe - dice il Papa riprendendo le parole del cardinale - infinitamente piu' disastrosa di ogni mondanita' semplicemente morale. Il clericalismo e' la cosa piu' brutta che possa accadere alla Chiesa, peggio ancora che ai tempi dei papi corrotti. Un prete, un vescovo o un cardinale che si ammalano di clericalismo fanno molto male alla Chiesa. E' una malattia molto contagiosa. Ancora peggiori sono i laici clericalizzati: sono una peste nella Chiesa. Il laico deve essere laico".