Dalla sanità alla questione migranti, dall'autonomia al lavoro: De luca contro tutti. Il governatore campano si dice pronto a «combattere e a creare un movimento di opinione per svegliare il governo».

La prima battaglia è per la difesa della sanità pubblica: «Non c'è un euro e non c'è un medico in più per la sanità pubblica nel nostro Paese. Ho letto che anche il ministro della Salute dice finalmente che occorrerebbero 4 miliardi di euro per dare respiro alla sanità pubblica del nostro Paese, che ha gli stanziamenti più bassi. È una situazione drammatica». E lancia l'allarme: «Rischiamo davvero di non poter tenere aperti i pronto soccorso nei prossimi mesi».

Secondo De Luca, con i fondi stanziati nella recente Finanziaria «si riuscirà nella sanità a coprire a malapena gli extracosti dovuti alla crisi energetica». E si dice pronto «ad un corpo a corpo con il Mef e con il ministero della Salute».

Autonomia, De Luca ha ribadito il suo dissenso al ddl Caleroli ricordando che «nella riunione a Napoli, il ministro Calderoli avevav accettato alcune proposte della Campania: definire i Lep e affidare l'individuazione e la definizione dei Lep non al governo, ma a una commissione terza proponendo l'Ufficio parlamentare di bilancio della Camera, inoltre il blocco del residuo fiscale al Nord. «Ma nella bozza queste nostre richieste non ci sono».

Il presidente ha raccontato di una riunione di una settimana fa con le Regioni, alla quale hanno partecipato il ministro Calderoli e il ministro Fitto: «Fitto ha detto: vorremmo utilizzare i fondi Fsc per integrare alcuni progetti del Pnrr. Siamo alla follia, perché addirittura è anti costituzionale».

Sui fondi europei il governatore attacca: «Il governo sta mettendo in atto una manovra di vera e propria delinquenza politica. Stanno bloccando i fondi di sviluppo e coesione, 30 miliardi di euro, per spalmarli sul piano nazionale. È incredibile, siamo alla follia e su questo ovviamente apriremo una guerra termonucleare».

Poi la questione migranti. Sul cdm convocato da Giorgia Meloni a Cutro dopo il naufragio il presidente non fa sconti: “E' arrivato tardi. Il tema è maledettamente complicato e non si presta a banalizzazioni o guerre ideologiche. Quello che è successo 12 giorni fa è veramente drammatico ed è inaccettabile. Mi auguro che l'onorevole Meloni dica parole di grande onestà intellettuale e dica innanzitutto quello che ha raccontato per anni, che il problema dei migranti si sarebbe risolto con il blocco navale, era un'idea totalmente demagogica e irrealizzabile. E siccome in campagna elettorale si è presentata dicendosono Giorgia, sono una mamma, sono cattolica, che lo spirito cristiano sia fatto valere anche quando ci sono decine di bambini che muoiono in mare».