L'ex attaccante della Salernitana Caetano Calil è stato ospite a Granatissimi in collegamento Skype. L'ex giocatore granata ha lasciato un bel ricordo a Salerno, risultando il capocannoniere della Bersagliera nella stagione della promozione dalla C alla B (2014/2015).
Riguardo le difficoltà realizzative di Piatek, gli viene chiesto come si trova la quadratura del cerchio. "La vita dell'attaccante è particolare. È il ruolo più bello della squadra ma anche quello dove hai più pressione addosso, dove la gente vuole di più, perché deve fare la differenza. Ci sono quei momenti così, che capitano a tutti, è una cosa normale. Lo vediamo anche nelle grandi squadre e con i grandi attaccanti, che hanno dei periodi in cui non segnano. Certo ora siamo arrivati al momento decisivo della stagione e c'è bisogno di segnare. Solo la serenità, tranquillità e la fiducia, possono permettere all'attaccante di rendere. Anche quello che succede al di fuori del campo, nella vita privata, ha il suo peso. È più una questione di testa che di forma fisica. Se si mette ulteriore pressione, si tende a sbagliare di più. Un attaccante deve stare sereno. Se veste questa maglia, è perché è un grande attaccante. Lasciamoli fare.
Il lavoro paga. E per Calil "Basta un gol, anche, casuale, che lo faccia sbloccare"
Su cosa consiglierebbe allo stesso Piatek. "Non deve mollare mai, deve insistere. Il lavoro paga. Magari si sta un po' di più dopo l'allenamento a fare solo tiri in porta, a provare le finalizzazioni. Anche inconsciamente significa che ti stai allenando di più e questo ti dà più fiducia. Ti fa stare più tranquillo. Quando l'attaccante è tranquillo davanti alla porta, allora segna. Poi lui è un giocatore forte. Manca solo un gol, anche casuale, che lo faccia sbloccare e ripartire".
Infine, una opinione su Paulo Sousa. "Non lo conosco personalmente ma ho sempre avuto modo di seguire il suo lavoro. Ha anche allenato qui in Brasile al Flamengo. Sembra un allenatore molto serio, molto professionale, consapevole di quello che fa. Molto intelligente nella lettura tattica e lo stato dei giocatori. Credo sia un allenatore giusto per la piazza di Salerno, considerato che ha una grande personalità. Si può prendere grandi soddisfazioni. È abituato alla pressione. Anche al Flamengo, non ha fatto benissimo ma non ha nemmeno avuto molto tempo per esporre la sua mentalità e il suo modo di fare calcio. Sono ottimista per la sua avventura a Salerno, farà bene".