Durazzano

“Ci rivediamo da Amalio, prima o poi”. Questo il testo del grande striscione bianco che gli amici di Alessandro Salzillo hanno voluto nella piazza di Durazzano, proprio su quel bar dove insieme avevano trascorso tante serate.

Erano quelle le loro “certe notti” - parafrasando ancora una volta le canzoni di Luciano Ligabue - ricordate dagli amici del giovane poliziotto nei messaggi letti questa mattina fuori dalla chiesa dell'Annunziata, all’interno della quale la comunità durazzanese ha dato il suo ultimo saluto al giovane poliziotto. Abbracciando la famiglia di Alessandro: la mamma Giuseppina, il papà Vincenzo, i fratelli Antonio, Antimo e Andrea.

Alessandro Salzillo era nato a Bucciano, ma era poi cresciuto a Durazzano, paese della madre. E così è stata una scelta naturale quella di far svolgere le esequie nel piccolo centro caudino. E l’omelia di don Michele Meccariello è stata tutta incentrata sul suo ricordo ed indirizzata ai tanti ragazzi di Durazzano presenti.

Fuori dalla chiesa, ad attendere il feretro, il picchetto d’onore della Polizia di Stato, un lungo applauso e tanti palloncini bianchi. Ed il corpo presso il quale prestava servizio Salzillo, era presente con il questore di Benevento, Antonio Borrelli, e con una corona del Capo della Polizia.

"Ora – questo l’arrivederci dei suoi amici - hai una grande responsabilità: quella di accompagnarci in questo duro cammino".

Vincenzo De Rosa