La Samp riesce a strappare un punto tra le mura amiche e mantiene viva la speranza - seppur ridotta al lumicino - di ottenere la salvezza a fine stagione. Dopo quella che è stata, con buona probabilità, la miglior partita dell'anno per i blucerchiati, mister Stankovic si presenta ai microfoni di DAZN per la consueta analisi post-partita. Analisi, tra l'altro, decisamente non banale.
Quanta rabbia fa giocare così e non raccogliere, ancora una volta, il bottino pieno. "Ci sono tanti perché. Non mi piace ripetermi. Non mi sono piaciuti i primi 20 minuti: la tensione ci ha schiacciati. Nessun giocatore reagisce allo stesso modo. Qualcuno la riesce a sostenere, altri meno. Su questo non posso far nulla perché venendo allo stadio e guardando fuori, avvicinandomi alla curva, ho visto gente dai 7 ai 77 anni che ci applaudiva, che ci incoraggiava. Che ci mandava baci. Poi ho visto la coreografia. Li sentiamo cantare. Mi ha commosso. E più di questo cosa possono fare? La tifoseria ci sta dietro. Ma ripeto, c'è chi la tensione la sa gestire e chi no".
Gli si chiede se si fa riferimento a Sabiri (sostituito dopo nemmeno un tempo di gioco). "Non voglio mettere la squadra in difficoltà. Non mi era piaciuto e ho fatto il cambio per non mettere la squadra in difficoltà. Poi che fosse quinto o quindicesimo minuto non cambia nulla. All'intervallo c'è stata la reazione ma poi, tra le tante assenze, è stato difficile. Ma si va avanti, è difficile ma non mi nascondo".
Sull'abbraccio di Stankovic alla squadra a fine match. "Quando giochi ogni partita come se fosse un'ultima spiaggia, con l'acqua alla gola, a dire oggi o mai più... mi ci sono ritrovato anche io in situazioni del genere, quando la tensione ti fa andare sottotono. All'intervallo ci siamo ridisegnati e per questo dopo la partita li ho ringraziati. Loro, e il pubblico".
Nel rapporto con Quagliarella. "Fabio è tornato dopo un infortunio in ritiro in Turchia. Poi è arrivata anche l'influenza che l'ha costretto a letto per 4-5 giorni e provocato tanti disegni. Hanno condiviso la partita lui e Jesé e io gli ho chiesto di risolvermela, tutto qua".