Benevento

“Il Tribunale non ritiene che nel caso di specie possa ravvisarsi alcuna macroscopica violazione di legge alla base del permesso di costruire ritenuto illegittimodal consulente della Procura”. E' uno dei passaggi delle motivazioni della decisione con la quale il 3 febbraio il Riesame ha annullato il sequestro preventivo dell’area di cantiere in via Calandra dove sorgeva l'immobile, demolito, dell'Inps.

Come si ricorderà, il provvedimento era stato adottato perchè “l’intervento di sostituzione edilizia mediante demolizione e ricostruzione del complesso immobiliare dismesso sarebbe eseguito in virtù di un permesso di costruire ritenuto illegittimo in quanto rilasciato: ai sensi del cosiddetto "Piano Casa", nel caso di specie inapplicabile e previa erronea classificazione dell'area come urbana degradata”.

Dopo aver ribadito “l'assenza di un qualsivoglia contributi degli odierni indagati (procuratore speciale e i due amministratori della 'Car. Bet srl', la società proprietaria, difesi dagli avvocati Carmine Monaco ed Antonio Castiello ndr), acquirenti di un'area per la quale era già stato richiesto dai danti causa il permesso di costruire – e la natura delle violazioni contestate (che troverebbero radice secondo lo stesso Ctp in una controversa interpretazione della lege regionale del 2009)”, i giudici ritengono “insussistenti i profili di illegittimità contestati dal Pm ( a parte, ove ritenuta tale, quella circa il profilo della sostituzione della volumetria esistente, secondo l'interpretazione fornita dall'Amministrazione precedente)”.