Benevento

Aveva ritenuto quelle frasi lesive del suo onore, per questo aveva presentato una querela, innescando una inchiesta di cui la Procura ha però chiesto l'archiviazione. Una soluzione alla quale si è opposto, attraverso l'avvocato Emanuele Maria Cavuoto, il direttore del Conservatorio di Benevento, Giosuè Grassia, rendendo indispensabile la fissazione di una camera di consiglio dinanzi al gip Pietro Vinetti.

Sarà lui a decidere che fine debba fare l'indagine per diffamazione a carico dell'ex presidente dell'Istituzione di formazione musicale, Antonio Verga, difeso dall'avvocato Vincenzo Sguera. I fatti sono relativi alla conferenza stampa che Verga aveva tenuto il 23 febbraio dello scorso anno, dopo la scelta del suo successore, Antonio Rossi, la cui nomina, peraltro impugnata da Verga dinanzi al Tar, sarebbe poi stata annullata dal Ministero,che aveva indicato Caterina Meglio.

Nel corso dell'incontro con gli organi di informazione, Verga aveva affermato di aver presentato due denunce in questura, bollando la manifestazione promossa il giorno prima dalla Consulta degli studenti per rivendicare il diritto allo studio e chiedere spiegazioni sul motivo del mancato rinnovo dei contratti ai docenti a tempo determinato.

Una mobilitazione che il presidente del Conservatorio aveva condannato individuando nell'appoggio agli studenti del direttore Giosuè Grassia, invitato a dimettersi, l'esempio per "comportamenti diseducativi, scomposti e sguaiati" e ancora “una farsa indegna e indecente, un paravento per coprire le manchevolezze che qui si registrano”.
Parole che avevano indotto Grassia ad adire la via giudiziaria.