La Procura ha chiesto due volte l'archiviazione, incrociando sempre l'opposizione della parte offesa, che nella prima occasione ha ottenuto che venissero svolte delle indagini, mentre nell'altra ha insistito per l'imputazione coatta. Al gip Maria Di Carlo, che questa mattina ha ascoltato le conclusioni delle parti, il compito di stabilire se scrivere o meno la parola fine sull'inchiesta a carico di un 58enne di Montesarchio per getto pericolose di cose.
Una ipotesi di reato ravvisata nel comportamento che avrebbe mantenuto nei confronti del vicino, con il quale i rapporti non dovevano essere idilliaci. I fatti contestati risalgono al maggio del 2020, quando l'indagato, difeso dall'avvocato Vincenzo Regardi, sarebbe stato immortalato da una telecamere di sorveglianza mentre spruzzava del liquido in direzione dell'orto di un 60enne. Un gesto al quale sarebbero seguite l'essiccazione delle piante del terreno e la morte delle galline alloggiate in un pollaio.
Assistito dall'avvocato Mario Cecere, l'uomo aveva presentato una denuncia: inizialmente contro ignoti, poi, dopo la visione delle immagini, nei confronti dell'allora 55enne. Una iniziativa supportata anche dai risultati di una consulenza che aveva restituito la presenza sulle verdure analizzate di sostanze tossiche nocive per l'uomo e gli animali: diserbanti, probabilmente.
Argomenti illustrati anche nell'opposizione alla seconda proposta di archiviazione avanzata dalla Procura per il “mancato pregiudizio ad esseri umani”, per l'assenza di certezza sulle cause della morte delle galline e la mancata quantificazione dei danni subiti.