Benevento

Si dice che anche nei momenti peggiori ogni critica debba essere costruttiva. Guai se non lo fosse. Certo che a guardare la partita col Sudtirol le critiche non possono mancare e perché siano costruttive bisogna sperare che non si ricada più negli errori commessi. Che sono stati davvero tanti. Stellone aveva avvisato che lui il turn over lo ha nel Dna (“... una volta ho cambiato anche il portiere...”), ma sembra ovvio che gli avvicendamenti sono consigliabili quando si ha un organico a pieno regime e quando l'obiettivo da raggiungere è ancora lontano nel tempo. Due cose che al Benevento mancano del tutto: l'organico è falcidiato da infortuni e ormai zeppo di ex giocatori che non hanno più nulla da dare alla causa, per di più il tempo che conduce alla salvezza si riduce sempre di più e ogni occasione che si perde è per così dire sanguinosa. 

TURN OVER INOPPORTUNO

E allora probabilmente contro gli altoatesini, che in quanto a cifra tecnica non brillano, ma, “belli e forti” come sono, puntano direttamente al cuore degli avversari (28 per cento di possesso palla contro il 72 della Strega), sarebbe stato il caso di chiedere un sacrificio a chi aveva costruito sia pur faticosamente il pari di Ascoli. E così, andando nello specifico, sembra davvero impensabile poter fare a meno di uno come Acampora, anche nel suo campionato peggiore, o alla linearità di Viviani, e persino al movimento di La Gumina che avrebbe dato più filo da torcere di Simy ai mastodontici difensori del Sudtirol. Affermare che quella scesa in campo contro i bolzanini sia stata una squadra inedita è dir poco: i due mancini Foulon e Jureskin schierati entrambi a destra sono stati due pesci fuor d'acqua. L'esterno alto a piede invertito ci può anche stare (ma il croato è un uomo di fascia che usa la corsa e la conclusione diretta col piede mancino), ma quello basso, s'è detto sempre, non conviene, perché quando è dalla parte sbagliata come minimo perde un tempo di gioco. Senza tener conto che per un tempo e poco più Tello, che è il maggior marcatore della Strega, ha giocato da mezzala andandosi ad intruppare nelle maglie fitte del centrocampo altoatesino. Ci fermiamo qua. Con l'impressione che contro la squadra di Bisoli si sia letteralmente saltato un turno di campionato.

DOMENICA AL LIBERATI

Domenica si torna in campo. Saranno disponibili, a meno di nuove disgrazie, anche Improta e Leverbe, oltre ai “rinfrancati” Acampora, Viviani e La Gumina. Cinque undicesimi fanno una squadra nuova e il loro sacrificio mercoledì sera impone che a Terni siano determinanti per cogliere un risultato positivo. Terremmo in grande considerazione anche il giovane Carfora, che sembra non avere condizionamenti dalla posizione di classifica della squadra giallorossa e gioca con la leggerezza dei suoi 17 anni. Ha qualità e intraprendenza e sicuramente il suo impiego non farebbe rimpiangere nessuno di quelli deputati a lasciargli il posto.