Pontecagnano Faiano

E' la mattina del 1 marzo 2022. Anna Borsa, 30 anni, è nel salone di parrucchiere in cui lavora, a Pontecagnano Faiano. 

Sul posto arriva il suo ex fidanzato, Alfredo Erra, di dieci anni più grande. Con una scusa l'attira fuori, e spara. A un anno dalla sua morte, la città di Pontecagnano e l'intera provincia di Salerno ricordano la giovane donna, l'ennesima vittima di femminicidio.

"Una giovane sottratta alla vita troppo presto"

Il sindaco Giuseppe Lanzara ha voluto rendere omaggio alla "ragazza dagli occhi di cristallo".

"Un anno fa la nostra comunità veniva scossa dalla tragica notizia: in una terribile mattina di inizio marzo, Anna Borsa restava vittima di un orribile femminicidio ad opera del suo ex compagno. Uno shock per l'intera popolazione che si strinse nel dolore; un dolore che, a distanza di tempo, è ancora vivo sulla nostra pelle", il suo messaggio via social. 

Poi l'annuncio: "Per rendere onore alla memoria e dando seguito alle volontà espresse dalla famiglia, sarà aperta domani in Città l’area di sgambamento cani Anna Borsa, espressione di genuinità, altruismo e da sempre portatrice di amore incondizionato verso gli animali". L'appuntamento è per giovedì 2 marzo, alle ore 10, in Via Mar Mediterraneo - Case Parrilli.

"A questa giovane donna sottratta alla vita troppo presto è stato dedicato tempo addietro anche un Centro Antiviolenza, con sede presso i locali della stazione ferroviaria di Pontecagnano Faiano, raggiungibile h24 al numero 344.3400016", ricorda il primo cittadino. 

"Nulla e nessuno potrà restituire una figlia, una sorella, un’amica a chi l’ha persa, eppure ci sono piccole gocce nell’oceano del conforto che possono fare qualcosa", le sue parole. 

La tragedia 

Anna morì per mano dell'uomo che diceva di amarla. Dopo averle sparato a sangue freddo, e aver colpito anche un suo amico, l'uomo, poi, tentò di scappare, ma fu rintracciato alcune ore dopo e assicurato alla giustizia. Il 40enne è stato rinviato a giudizio per l’omicidio aggravato da atti persecutori nei confronti della ex, oltre che dalla premeditazione. Nel corso delle indagini verrà fuori che Erra perseguitava la ex arrivando a telefonarle decine di volte al giorno.