Il Napoli diventa roba da accademia. Già, perché a Coverciano nel corso per i nuovi allenatori i relatori, Renzo Ulivieri e Mario Beretta hanno parlato davanti agli studenti di un argomento che oggi pare quasi metafisico: “Come giocare e cosa si può fare contro il Napoli di Spalletti?”. Non è dato sapere, per ora, se si sia data una risposta teorica nelle aule del centro federale: è noto che sul campo alla lunga la risposta non è arrivata, perché al netto di un intoppo, quello contro l'Inter, per ora il Napoli ha vinto 19 gare su 20.
Merito di una squadra famelica che Spalletti ha lodato per alcuni atteggiamenti, come quello evidenziato contro il Sassuolo su un calcio d'angolo sbagliato con tutti i calciatori di movimento a correre come forsennati per recuperare l'eventuale contropiede.
Solo un anno prima, per intenderci, col Barcellona in Europa League nella stessa situazione si prendeva gol. Ma sugli allori non ci si può certo cullare e al netto di numeri da record e piaceri per gli occhi la squadra di Spalletti non ha vinto nulla, non ancora: il toscano ha perciò vietato euforie e climi di smobilitazione, per la verità senza doversi sforzare troppo, la sua banda di cannibali è più affamata che mai.