Riflettori puntati sull'ospedale Ruggi di Salerno. Morti sospette, turni di lavoro di 17 ore, mancanza di personale e diverse criticità. Il ministero della Salute invierà ispettori all'ospedale di Via San Leonardo per far luce sulle ombre del nosocomio. Intanto, il sindacato Nursind Salerno denuncia le troppe criticità.
In particolare, il sindacato ritiene illegittimo l’ordine di servizio che ha obbligato una infermiera a lavorare, nel Pronto soccorso/Obi dell’ospedale Ruggi di Salerno, per ben 17 ore consecutive e ben oltre il limite delle 12 ore continuative e delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro come stabilito dalla legge.
“E’ inaccettabile lavorare per 17 ore continuative in qualsiasi settore, a maggior ragione quando si tratta di un settore delicato come quello della sanità. Non solo è una disposizione illegittima - sottolinea Domenico Ciro Cristiano, coordinatore Ruggi Nursind Salerno - Ma è anche figlia di un’improvvisazione con la quale si tenta di arginare una criticità”.
Diverse le problematiche denunciate
“Una delle criticità maggiori è la mancanza di personale, se non ci sono infermieri non c’è assistenza. - prosegue il coordinatore del Nursind - Ricordiamo che al Ruggi abbiamo una graduatoria ancora attiva da cui non sono state assunte tantissime unità. Sono unità che ci potrebbero dare una grossa mano, che potrebbero far fronte a questa criticità della mancanza di personale. Speriamo quindi si proceda presto alla assunzioni”.
Mancanza di personale, ma non solo.
“Il problema è molto più ampio - aggiunge il coordinatore - anche per questo noi abbiamo fatto delle interrogazioni anche in quinta commissione regionale. Le criticità riguardano proprio la concezione che si dà all’assistenza e alla medicina territoriale. Al Ruggi abbiamo un problema serio che è quello del sovraffollamento. Le persone che hanno bisogno di risposte ai propri bisogni di salute, trovano risposte, per la maggior parte, solo in pronto soccorso. Così facendo, il pronto soccorso si ritrova a gestire un’utenza che, numericamente, non è in grado di affrontare. Abbiamo picchi di 60-70 pazienti che contemporaneamente sostano nell’area. E rileviamo anche una carenza di posti letto per i ricoveri".
Ma ci sono diverse proposte per fronteggiare l’emergenza
Come l’istituzione di un servizio di pronta disponibilità di tutto il dipartimento dell’area critica, su base volontaria e con forte incentivazione economica.
“Perché laddove manca personale, uno dei sistemi per incentivare la presenza in servizio di personale, anche di attività operative, è quello di incentivare economicamente. - continua Domenico Ciro Cristiano - Nella nostra azienda, inoltre, non c’è il servizio della dirigenza delle professioni sanitarie, che è un servizio importantissimo, in quanto si occupa solo ed esclusivamente del comparto sanitario, che il comparto dove confluiscono quelle figure che sono gli infermieri di operatori sociosanitari”.
Le criticità denunciate dal sindacato sono state portate anche all’attenzione della Regione Campania attraverso un’audizione in quinta commissione
“Attualmente, però, non è stata data nessuna risposta. - chiarisce Biagio Tomasco, coordinatore provinciale Nursind Salerno - Nessuno della giunta regionale, dei componenti della maggioranza, si è presentato all’interrogazione. Abbiamo discusso, insieme alle organizzazioni sindacali di categorie, anche dei medici, di quelli che sono i problemi dei pronto soccorso che attanagliano non solo Salerno, ma anche la città di Napoli, per le giuste e dovute dimensioni”.
“Tutti hanno puntato il dito sul sovraffollamento - aggiunge Tomasco - ma c’è anche la criticità relativa al taglio di circa mezzo milione di posti letto in tutta Italia. Molto probabilmente, se ci fosse la disponibilità, il turn-over di questi cittadini che si rivolgono alle cure degli ospedali sarebbe di più facile soluzione. Inoltre, non si trovano giù medici per fare la guardia medica. Quindi, il cittadino che ha bisogno, va in ospedale ingolfando anche con codici anche di minore gravità, quelle che sono le attività. Poi il personale continua ad essere poco, nonostante una graduatoria aperta nessuno ha pensato di poter implementare quelle che sono le risorse umane, che devono affrontare poi in prima battuta il problema del sovraffollamento”.
“C’è una mancanza gestionale abbastanza marcata, non solo al Ruggi ma in tutti i pronto soccorso della provincia e oserei dire anche a livello regionale, visto quello che abbiamo ascoltato in quinta commissione, che deriva purtroppo da una programmazione sanitaria che viene fatta a livello centrale e non si occupa di quelle che sono le periferie. - l’affondo - Quello che accade a Napoli non accade a Salerno o nella provincia, così come nel Cilento e nel Vallo di Diano. Sono nelle realtà completamente diverse tra di loro, che avrebbero bisogno di una serie programmazione a monte, e non a valle. Non basta dire c’è il sovraffollamento, ma programmare e gli accessi e le alternative che noi dobbiamo dare alla popolazione”.