Avellino

Omicidio di Aldo Gioia, entrambi “erano capaci di intendere e volere” al momento del delitto del 53enne avellinese. Ma nel corso dell’esposizione della relazione del dottore Giuseppe Sciaudone è emerso che Giovanni Limata “è affetto dal disturbo di “Gansert”. “E’ stato stabilito dai medici del nosocomio avellinese, quando nel periodo di Natale, dopo il tentativo di suicidio, ha trascorso sette giorni sotto stretta osservazione nel reparto di psichiatria dell'ospedale Moscati di Avellino”. Ad avviso del dottore Sciaudone “si tratta di un disturbo non grave, ma c’è la necessità che il giovane vada attenzionato, essendo la sua una personalità molto difficile e complessa”.

Nessun disturbo psicotico per i due

Lo psichiatra nominato dai giudici della Corte di Assise del tribunale di Avellino ha esaminato anche le chat che i due ex fidanzati si sono scambiati. Chat che sottolineano un disturbo ossessivo-compulsivo, ma che non evidenziano “nessun disturbo psicotico”. Inoltre ha escluso che si tratti di “una follia a due e non vi è stata alcuna manipolazione”.

Domande dei difensori degli imputati e di parte civile

Molte le domande che sono state rivolte al dottore Sciaudone. L'avvocato Sartori, si è chiesta come mai il professore non abbia effettuato dei test sui ragazzi. Gli viene poi chiesto se Limata abbia avuto una capacità manipolativa nei confronti di Elena. Ma lo psichiatra l’ha escluso categoricamente. Il dottore Sciaudone ha precisato che, secondo lui, Elena è una ragazza molto intelligente. “Se fosse stata una ragazza problematica, non avrebbe fatto i progressi che, invece, ha fatto in carcere, dove si è diplomata ed ha iniziato anche a lavorare. Insomma, si è ben inserita nel mondo carcerario”. Mentre l’avvocato  Rolando Iorio che difende Giovanni Limata, ha messo in evidenza che la relazione dell’ospedale Moscati era superficiale.

Prossima udienza

Le versioni dei periti delle parti verranno ascoltate mercoledì 29 marzo. In quella data, saranno sentiti dunque Paolino Cantalupo, nominato dall'avvocato Brigida Cesta (parte civile dei fratelli Gioia) e Pietrantonio Ricci nominato dall'avvocato Francesca Sartori, Stefano Ferraguti nominato dall'avvocato Livia Rossi.