Sarno

Variante dello strumento urbanistico nella zona industriale di Sarno: arriva la denuncia della Confederazione dei movimenti civici che chiede all'amministrazione di "Preservare il territorio". Il provvedimento che la Giunta si starebbe apprestando a votare prevede infatti l’aumento di migliaia di metri quadri dell’area industriale, "a discapito dei terreni agricoli, nei quali si coltiva uno dei prodotti tipici della zona, ovvero il pomodoro San Marzano", scrivono dal gruppo. 

“L’amministrazione ha abbandonato il proprio territorio. Le scelte urbanistiche che l’Amministrazione Canfora sta compiendo in questi giorni è esempio di incapacità ed inadeguatezza”, si legge nella nota inviata. 

La nota

“Una scelta scellerata questa – chiariscono dal gruppo – poiché l’attuale area risulta ancora incompiuta e priva delle opere di urbanizzazione primaria, versando inoltre nel degrado assoluto”.

“Aumentare di centinaia di migliaia di metri quadrati di terreno dell'area industriale distruggerà definitivamente un territorio dal valore inestimabile. Tale sciagurata scelta – viene reso noto dalla Confederazione -  viene compiuta nel silenzio totale, senza nemmeno effettuare i passaggi istituzionali nelle apposite commissioni consiliari. Inoltre, la totale mancanza in questi anni di controlli ambientali e di monitoraggio delle fonti inquinanti ha condannato i residenti a dovere subire continuative molestie sul piano delle emissioni”.

“Un ulteriore ampliamento della zona industriale, inserito in una situazione già gravissima, andrà a rendere totalmente invivibile le intere zone limitrofe. Ci chiediamo dunque quali siano gli interessi dietro questa scelta, e quale sia l’opinione dell’assessore al ramo e se inoltre sono stati già programmati interventi di primaria importanza, come la realizzazione ed il completamento della rete fognaria e la realizzazione di una decente viabilità”.

Inoltre, “dopo l’approvazione del PUC, votato all'unanimità e da tutte le forze politiche, l'amministrazione non ha più portato avanti i suoi principi, rendendolo un elemento astratto e senza una vera e positiva ricaduta sul territorio. Tante parole e nessuna azione rivolta a realizzare ciò che questo strumento urbanistico prevedeva. Leggiamo in questa ultima fase dell'amministrazione la volontà di perseguire interessi specifici, spesso di pochi, e di abbandonare il progetto di rivalutare le bellezze di Sarno, le sue risorse naturalistiche e la naturale vocazione agricola. Non ci resta che opporci, aspramente ed in ogni luogo, a queste scelte nefaste per la nostra comunità”.