Salerno

Paulo Sousa si presenta ai microfoni di DAZN per la consueta intervista post-partita. Il suo debutto sulla panchina non è stato dei migliori, rimediando una sconfitta per 2-0 contro un avversario di maggior valore come la Lazio di Maurizio Sarri.

Che cosa ha detto ai ragazzi dopo la partita. " Quello che ho detto è che anche solo con tre giorni di allenamento sono stati dentro in partita. Dobbiamo essere capaci di difendere alto e l'abbiamo fatto spesso bene, specialmente nel primo tempo. La prima volta che abbiamo sbagliato su questo, abbiamo preso gol. Quello che non mi è piaciuto è che dopo aver preso gol ci si è arresi. Questa è una cosa che non mi è piaciuta per niente e che dobbiamo assolutamente migliorare. Dobbiamo migliorare qualcosa individualmente e soprattutto nell'atteggiamento".

Sousa chiede mentalità e lavoro di intensità fisica e mentale

Da chi ripartire, dal punto di vista caratteriale. "Il leader è la squadra tutta. I tifosi ci hanno spinti fin dal primo minuto. Forse sono un po' duri con alcuni giocatori e su questo io chiedo di migliorare, ci vuole una spinta positiva durante la partita. Abbiamo tanti giocatori nuovi però questo non vuol dire che non sentano questo bisogno di dare tutto fino alla fine".

Su Piatek. "A livello posizionale deve migliorare tanto, non solo lui ma anche Erik. Ci vuole tempo per comprendere meglio i tempi di pressione e gli spazi che devono occupare. Anche in partita dobbiamo fare correzioni in corso e devono avere maggiore chiarezza su cosa fare in campo".

Sulla differenza sostanziale tra primo e secondo tempo, specialmente dopo il gol subito. "È una domanda molto precisa e importante. Io credo che la Lazio è una squadra che palleggia molto bene, negli spazi corti, che in pressione sanno fare bene e che si prendono le loro responsabilità. Noi dobbiamo migliorare nella velocità, sul corto, nello sprint e nell'andare a pressare. Non troveremo così tante squadre come la Lazio che gioca così stretta e bene. Bisogna continuare a giocare col pressing alto e saper anche difendere bassi. Soprattutto però va migliorato l'atteggiamento, e questo lo si fa con un lavoro di intensità fisica e mentale. Bisogna voler giocare la palla e ci deve essere una crescita continua".

Su cosa l'abbia convinto del progetto Salerno. "Mi sono sempre piaciuto sfide difficili, e questa la ritengo molto difficile. Però c'è anche tanta positività, ci credono anche i giocatori. In particolare però è per il presidente, per la visione che ha di questa società. Anche il direttore sportivo ha le idee chiare. Quando si lavora così insieme si possono sempre ottenere i risultati giusti".