Dopo Benevento-Brescia ha parlato anche il presidente Vigorito che ha ringraziato i tifosi per il sostegno alla squadra: "Volevo ringraziare un settore alla volta. I Distinti per il saluto quando sono arrivato in campo. La Curva per aver sostenuto la squadra: ci sono stati i brividi di colore giallorosso. La coincidenza di un evento brutto che ha scosso un po' tutti negli anni scorsi è anche il modo per essere assistiti da qualche altra parte del mondo. Mi unisco a loro nel ricordo di un atleta che ho amato come tutti e forse anche un po' di più. Anche la Tribuna ha incitato e si è rivolta a me con affetto. Oggi la parola magica "insieme" è tornata al Ciro Vigorito: ha vinto l'ennesima partita difficile, in cui qualcuno dei nostri ci ha rimesso qualcosa. Ha vinto con il cuore che oggi i tifosi hanno messo nello stadio e che auguro di rivederli fino alla fine del campionato perché io non mollo e sono sicuro che non lo faranno neanche loro. Insieme come oggi, come ieri e anche domani. Non facciamo una festa, ma continuiamo insieme perché il percorso è lungo".
Il ricordo di Ciro Vigorito
"Oggi i figli di Ciro sono venuti per stringersi a noi, non lo sapevo. Uno di loro indossava gli occhiali di mio fratello, era come averlo insieme a noi. Un pensiero affettuoso va anche a Ciro. Era il primo tifoso di questa squadra, oggi non possiamo deluderlo. Dobbiamo continuare a essere un popolo unito. Dobbiamo essere insieme".
La scelta di Stellone
"La scelta di Stellone l'ho fatta dopo dodici ore di riflessioni. Quello che mi ha colpito era che pensavo cosa dover ancora fare per questa squadra. Stellone era venuto tre anni fa, ma lo bocciai non per fatti tecnici. Quest'anno la durata della trattativa è stata tra gli otto e i dieci minuti. Gli ho detto "sono Vigorito, vorrei parlarle un po' del Benevento", la sua risposta è stata "vengo a piedi". Dopo poche ore era al Caravaggio, mi ha detto che il Benevento è una grande piazza e c'è un'ottima squadra. Ci sta mettendo tanto impegno. Se il vento gira un po', magari fa girare anche un po' di fortuna dalla nostra parte".
La vicinanza di Sagna e Sandro
"Quando sono campioni di vita, hanno anche quel quid in più per capire la città di Benevento e cosa offre Benevento. Sandro ha detto di aver sbagliato di andare via. Sagna dice che verrà a trovarci, a volte mi chiama papà. La città ha riconosciuto Sandro e gli ha dato il giusto riconoscimento. Mi auguro che noi sanniti diano il giusto riconoscimento a chi dà il massimo impegno, al di là dei risultati. Davanti al bene comune, dobbiamo stringerci e ricordare che se vengono da lontano a dirci grazie, vuol dire che qualcosa siamo stati capaci di fare in questi anni. Anche Tosca è tornato: è un calciatore apprezzato in tutto il mondo e anche lui ha detto che sarebbe tornato per la città e la società".
Vigorito e gli impegni istituzionali
"Questa è una città e una provincia sottovalutate per le loro potenzialità. Sono due anni esatti da presidente di Confindustria. Ieri hanno voluto ringraziarmi per una presidenza un po' diversa: gli ho spiegato che sono una persona che ama questa città e che non vuole deludere i beneventani. Daremo il massimo anche in Confindustria. Quando dissi a De Luca di aprire una finestra sul Sannio ha preso un impegno. Cercherò di averne ancora di più per i prossimi due anni. È giusto che questo mondo venga fuori. Questa città ha il diritto di essere in prima fila come le altre".