"La buona notizia della settimana è che sono passate le elezioni regionali in Lazio e Lombardia, quindi eviteremo ancora di essere martirizzati dai commenti". Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca su Facebook. "Sono andati a votare - ha sottolineato - tra il 37 e il 40% degli elettori, ha vinto il centrodestra e ha perso il centrosinistra. La bassa partecipazione al volto è un'ulteriore conferma della scarsa fiducia nella possibilità di cambiare le cose. E' la conferma che la politica si stacca da ogni elemento di passione ed entusiasmo e su questo pesano anche i candidati, perché a parte qualche eccezione, c'erano parecchi pinguini candidati e quindi è difficile suscitare entusiasmo e passione". 

Sanità: squilibri fortissimi, faremo battaglia

 Sulla sanità in Campania partiamo dal conto dei posti letto nelle strutture pubbliche: in Lombardia ce ne sono 42.000, in Campania 12.000. Stessa proporzione nel comparto privato, quindi resta uno squilibrio drammatico. Siamo anche ultimi in Italia per erogazione di soldi statali. E' uno squilibrio fortissimo che dobbiamo recuperare tra noi e le Regioni del nord. Nonostante questo e 15.000 dipendenti in meno stiamo facendo miracoli. A volte arrivi però a punti di criticità in cui senza posti letto e personale ti fermi. Ma intanto andiamo avanti con nuovi ospedali che stiamo costruendo e aumentando le tecnologie". "Sulla scuola - ha proseguito il governatore campano - non accettiamo il taglio di 170 scuole in Campania. Faremo una battaglia su questo e mobilitiamo altre Regioni del sud Italia per avere l'ampliamento degli organici, l'aumento degli insegnanti di sostegno, e un piano completo per la nuova edilizia scolastica".

Test medicina demenziali

"Dobbiamo liberarci della situazione assurda delle facoltà di medicina ristrette. E' sconvolgente dover rispondere a quiz demenziali per iscriversi, abbiamo carenza di personale medico, quindi bisogna aprire medicina a tutti. Ci sono 10.000 giovani italiani - ha sottolineato De Luca - che studiano medicina all'estero perché non hanno risolto due quiz. Una cosa demenziale e sconcertante. Bisogna aprire le facoltà di medicina, so che ci sono problemi di spazi e ambienti ma se partiamo oggi i giovani laureati lo avremo tra sei anni e gli specializzati altri anni dopo. Bisogna aprire, altro che numero chiuso. Sento che il Ministero vorrebbe ampliare il numero egli iscritti, io sono per aprirlo del tutto, poi magari fare una selezione dopo uno o due anni, questo dipende da capacità degli iscritti, ma servono nuove forze".