“Le mani non sono fatte per impugnare gli smartphone, ma per tenersi le mani gli uni con gli altri, per toccarsi, abbracciarsi e ballare”: con queste parole Vinicio Capossela ha dato il via ieri allo Sponz Fest nell’aia danzante sotto le grandi querce dell’Occhino (ad Andretta).
E la folla festante lo ha esaudito immediatamente. La prima giornata di festival è terminata all’alba dei oggi con danze e balli nel suggestivo scenario dell’altopiano del Formicoso “dove il vento agita le idee” con l’inaugurazione dell’opera simbolo della manifestazione: la trebbiatrice volante realizzata dall’artista Dum Dum Arredamente. Tra fuochi d’artificio, le note gioiose della Fanfara Tirana e le letture tratte da “Il paese dei Coppoloni”, l’ultimo lavoro candidato al Premio Strega del cantautore irpino, la folla ha salutato il sorgere del sole.
La carovana di musicanti, muli e asini ha iniziato così il suo viaggio nelle terre dell’Alta Irpinia, che si concluderà domenica 30 agosto e si fermerà sabato 29 a festeggiare le nozze d’argento dell’artista sotto “il paese dei coppoloni”, protagonista dell’ultimo romanzo candidato al Premio Strega, per celebrare i suoi 25 anni di carriera.
Domani proseguono dunque gli appuntamenti dello Sponz Fest con una giornata ad Aquilonia dedicata ai turni di Santo Vito, la divinità dei grandi appetiti, del moto perpetuo e della danza circolare. Ecco allora che dopo il laboratorio dedicato ai più piccoli, “Agricola laboratorio di grano e fantasia” (dalle 9 alle 12 nel centro storico di Aquilonia), l’appuntamento è a mezzogiorno per il pranzo sotto la quercia di San Vito (sempre nei pressi di Aquilonia). Per raggiungere la quercia, la partenza è prevista nei pressi del Formicoso alle 8,30 al Ponte Guarramone (S.S. 399 al Km 5,700).
Le radici e i rami del maestoso albero faranno da cornice a un pasto diverso dall’ordinario, dove ristoratori locali saranno chiamati a rifocillare gli avventori con un banchetto semplice ma gustoso.
Nel pomeriggio, dopo pranzo, sarà la volta di musica e danze circolari a smaltimento. Protagonisti del momento saranno i Mariachi Mezcale la Fanfara Tirana, una delle più belle e brillanti brass band dei balcani. Nel 2015 si unisce al gruppo come guest Robert Bisha, tra i più bravi pianisti al mondo di musica contemporanea. Insieme, accompagnati da quella voglia di sperimentare che li caratterizza, si avventureranno verso strade sorprendenti che vi lasceranno senza fiato.
Nel pomeriggio musicale sotto la quercia, anche i Makardìa, per vivere un battito musicale che è un buon augurio, per perdersi dentro il sudore, le lotte, i sogni dei propri corpi, farsi terre e campi. Più di un trio, i Makardìa sono un’orchestra popolare buona da mangiare e da ascoltare, la messa in musica delle lingue della rivoluzione, delle storie di miseria e di coraggio, un ritorno alla canzone d’autore popolare che parte dal suono delle radici per sfociare nei mari del mondo.
A seguire: “Canti dell’altalena e canti a cerchio”, con Enza Pagliara (cantante, ha portato con la sua voce il “canto contadino” nei più importanti teatri d’Europa e del mondo, uno tra tutti il BOLSHOIJ di Mosca); Mariagrazia Madruzzato (attrice professionista, ha lavorato con diverse compagnie di teatro italiane e europee); e Silvia Lodi (attrice professionista, pedagoga e cantante).
La sera andranno in scena “I sentieri del mito – il sentiero della cupa”: la carovana si incammina dalla quercia di San Vito verso il sentiero della Cupa, il luogo oscuro, del sogno e dell’inconscio, sotto la rupe del castello di Calitri con spaventi e animali immaginari. Verrà inaugurata l’opera vegetale di Dem Demonio, Il Cricistrada della Cupa e altri mammocci.
DEM, come un moderno alchimista, crea personaggi bizzarri, creature surreali, abitanti di uno strato impercettibile della realtà umana. Multiforme ed ironico, le sue opere che spaziano dal wall-painting, all’illustrazione, alla pittura su tela, si arricchiscono di un linguaggio simbolico che invita ad elaborare un proprio codice d’accesso per questo mondo enigmatico ed arcano.
Seguirà l’incontro narrativo “l’immaginario popolare degli Irpini” con Aniello Russo, che dal 1975 svolge indagini sul territorio irpino raccogliendo un’ampia documentazione del ricco patrimonio popolare; e Vincenzo Vasi, concerto spiritico per theremin e voce. Polistrumentista, compositore versatile e dallo stile surreale, Vasi è considerato uno dei musicisti più eclettici nell’ambito delle musiche eterodosse e non.
"Governatore delle onde elettromagnetiche, il fantasma di Maria Callas, l’uomo dell’altro mondo…” - così Vinicio Capossela parla di lui - mentre quello si sbracciava tra 10 diversi strumenti, i lugli favoriti imbiancati che gli incorniciavano il volto e i capelli da inventore. In altre parole: “Suonatore di voce umana, di voce emulata, virtuoso del theremin”.in, della marimba, del vibrafono, del basso elettrico, delle percussioni, Vincenzo Vasi è un uomo banda, banda larga, in grado di sintonizzarsi con gli spiriti che attraversano la notte, e con gli Anunnaki da cui discende, gli extraterrestri del libro perduto di Enki. Ci è stato lasciato in dono per sintonizzarci con le onde più profonde della vita, per rinnovare la gioia della creazione spontanea, della musica dell’intuito. Per nessuno è valido più che per Vincenzo Vasi il verbo “giocare" (play, spiel) che in molte lingue definisce l’arte di suonare uno strumento. Letteralmente Vasi gioca la musica, e gioca anche noi, che tutte le volte restiamo a bocca aperta rinnovando il fine ultimo di questo gioco: la sospensione dell’incredulità.
La giornata si chiuderà nel centro storico di Calitri con l’inaugurazione delle grotte del vino con danze e musica per le vie del borgo. Si esibiranno artisti e musicisti locali, tra cui i Mariachi Mezcal e la Banda Città di Calitri.
redazione