La pubblica amministrazione si trova in un momento di grande trasformazione, con numerosi sforzi per modernizzare e razionalizzare le attività e i servizi offerti ai cittadini.

Analizzando i dati più recenti in relazione alle procedure concorsuali previste per il 2023, l’obiettivo primario che emerge a livello nazionale, soprattutto nelle intenzioni dell’esecutivo attuale, è quello di inserire circa 167 persone nella Pubblica Amministrazione. I nuovi concorsi pubblici puntano ad assumere profili altamente qualificati in diversi comparti economici del Paese: dagli uffici dei ministeri al complesso delle forze dell’ordine, fino ad incrementare l’organico degli istituti pubblici INPS e Agenzia delle Entrate.

Gianfranco Viesti, in questo senso, analizza la propensione dei Comuni di offrire servizi per la collettività e di realizzare investimenti all’altezza dei problemi in prospetto, passando alla valutazione di tre cluster di delicata importanza, soprattutto per il Sud: il personale, in progressiva riduzione rispetto alle esigenze organiche; le tempistiche di realizzazione degli investimenti; la capacità di erogare servizi, a fronte delle risorse del PNRR, non praticabile senza una valida esecuzione delle regole sul federalismo fiscale.

L’offerta dei servizi da parte delle Amministrazioni comunali è direttamente proporzionale alla quantità e, per quanto possa essere verificabile, alla qualità del personale. La percentuale di dipendenti comunali in rapporto alla popolazione varia tra le diverse regioni, anche su base dimensionale.

Uno studio della Banca d’Italia, di recente pubblicazione, delinea lo stato di salute di queste variabili, in riferimento all’anno 2019, per le grandi circoscrizioni. Nell’anno che precede la pandemia, nelle aree regionali a statuto ordinario del Mezzogiorno si registravano 48 unità di personale per ogni 100 mila abitanti, a differenza delle regioni centro settentrionali che, invece, ne contavano 60. Il Sud, rispetto al resto del suolo nazionale, presentava una situazione migliore nei comuni con meno di 5.000 abitanti, un andamento equivalente rispetto a quelli tra i 5.000 e 20.000 abitanti e condizioni di gran lunga peggiori per quanto riguarda i comuni più estesi. Nei grandi comuni del meridione vi erano, stando all’orizzonte temporale considerato, 66 dipendenti per 100mila abitanti contro le 97 nel Centro-Nord. 

Giuseppe Sommese, Consigliere regionale della Campania, di fronte al quadro generale di progressiva decrescita del personale in opera, auspica nella possibilità di sfruttare al meglio le risorse provenienti dal PNRR che consentiranno di perseguire l’opera di bonifica dell’intero territorio campano e di sopperire al gap esistente tra le diverse macroaree rispetto al suolo nazionale. Un messaggio forte e chiaro che delinea una prospettiva deputata a sfidare idealmente la disomogeneità socio-culturale in cui, purtroppo, versa il Paese.

Il ministro della funzione pubblica, Paolo Zangrillo, nel contempo, conferma il tentativo già annunciato, da perseguire nel corso 2023, di occupare più 156.000 risorse nella P.A.. Si tratta di un intervento realizzabile grazie al turnover del personale in opera già da quest’anno e dalle migliaia di risorse, circa 10.000, che verranno impiegate per rispettare l’esecuzione delle normative presenti nel testo della nuova manovra finanziaria.

Nel corso del 2023, dunque, ci saranno diversi concorsi pubblici, che offriranno opportunità di carriera ai professionisti interessati a lavorare nella pubblica amministrazione. Intanto, è stato annunciato un nuovo concorso in Campania, destinato alla copertura di 5000 posti a tempo indeterminato: il bando è prossimo alla pubblicazione.

Concorso Regione Campania: in arrivo 5.000 unità presso gli uffici regionali

Recentemente, Vincenzo de Luca, il presidente della Regione Campania, nel corso di una diretta trasmessa sui social network, ha comunicato l’approdo imminente di una nuova selezione pubblica volta ad assumere circa 5.000 persone presso gli uffici regionali.

Parliamo di un disegno occupazionale promosso dalla Giunta Regionale ispirato dal precedente concorso indetto nel 2019 che ha incrementato l’organico degli uffici pubblici di ben 3 mila unità contrattualizzate a tempo indeterminato. Le amministrazioni, alle quali viene affidata la disposizione del bando, sono quasi pronte alla sua pubblicazione, prevista molto probabilmente prima dell’inizio della primavera.

È stata precedentemente diffusa la notizia secondo cui il suddetto concorso sarebbe destinato, in via esclusiva, ai percettori del reddito di cittadinanza, nel tentativo di avviare i beneficiari al mondo del lavoro.

Tuttavia, sebbene il bando non sia stato ancora reso noto e non si conoscano dettagliatamente i requisiti richiesti e i profili ricercati, la notizia è stata immediatamente smentita. Motivo per cui, facile da comprendere, la selezione pubblica è rivolta a tutti coloro che abbiano intenzione di parteciparvi.

Come funziona la selezione?

Il nuovo concorso della Regione Campania sarà indetto per immettere velocemente le persone in ruolo, prevedendo la conclusione dell’intero iter entro 9-12 mesi. Infatti, proprio per questo motivo la selezione si baserà su una fase di valutazione dei candidati abbastanza semplificata, caratterizzata da una sola prova scritta alla quale seguirà un periodo di formazione professionale e un colloquio.

Prospettive future, generational change e stop all’esodo

La Regione Campania per tutelare il benessere collettivo della comunità punta a invertire la rotta perseguibile dalle modalità di gestione del capitale umano nelle amministrazioni. Da un lato, si necessita del tentativo di fronteggiare le carenze organico strutturali che rappresentano la realtà di enti locali e comuni; dall’altro, è doveroso pensare a un ricambio generazionale all’interno della P.A. che consideri prioritaria la possibilità di fornire servizi rapidi ed efficienti, attraverso la promozione di nuove sfide della capacità di spesa della Pubblica Amministrazione.

C’è un'altra importante realtà con cui bisogna scontrarsi: l’esodo verso il Nord Italia. Sommese chiarisce l’esigenza di rafforzare l’impianto dell’intera macchina amministrativa che per anni ha visto decrescere la sua dotazione organica a causa del blocco del turnover, “fino a generare gravi vuoti nei servizi” e nei supporti assistenziali offerti alle persone. Il consigliere, infatti, in riferimento alla possibilità di inserimento di nuovo personale in organico, si sofferma a descrivere attentamente la situazione italiana sotto il profilo delle disuguaglianze sociali e occupazionali, laddove il rapporto tra dipendenti pubblici e popolazione al Sud sia in linea, o addirittura inferiore a quello del Nord Italia.

Ci si aspetta che nel corso del 2023 saranno pubblicati ulteriori concorsi pubblici, in linea con le già annunciate esigenze in organico, per la selezione di personale presso diversi enti pubblici della Campania, tra cui il Comune di Napoli, l'ASL e altri enti regionali.