La 22esima si è chiusa con un'Inter di buon calcio e sufficiente presenza in ogni zona del campo, contro una Sampdoria che ad oggi è niente di più che la vaga ombra di una squadra di calcio.
Palleggi approssimativi, poco coraggio in ogni scelta, se non addirittura terrore di sbagliare, e per finire capacità di offendere pari a zero, con qualche sporadica telefonata interurbana per Onana, dal canto suo più serafico di un monaco tibetano. Se non si danno una svegliata i blucerchiati appaiono come i più probabili candidati alla retrocessione. Eppure pareggiano.