Salerno

L'ormai ex giocatore della Salernitana, Ivan Radovanovic ha raccontato queste ultime, incredibili settimane in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. L'esperto giocatore serbo, 34 anni, era vicecapitano e uomo di grande esperienza. Si dice, inoltre, che fosse uno dei leader assoluti dello spogliatoio: uno di quelli che te lo compattano, per superare insieme i momenti difficili e non lasciarsi abbattere da qualche prestazione negativa di troppo.

Radovanovic aveva già speso parole dolcissime per Salerno e i salernitani. In una intervista a DAZN di pochi mesi fa disse di essersi trovato benissimo, così come la sua famiglia. Addirittura, le sue figlie cantavano i cori della Salernitana. Un incredibile gesto d'amore per la città che lo ha accolto fin da subito a braccia aperte e che il serbo ha ripagato risultando uno degli uomini chiave della "salvezza del 7%".

La dinamica da dentro o fuori, nel giro di un giorno

«L'ultimo giorno di mercato mi è stato detto o vai a Cagliari o sei fuori», ha svelato Radovanovic a La Gazzetta dello Sport. Un aut-aut, però, difficile da accettare. «Ho due bambine, la più grande era iscritta in prima elementare. A Salerno stavamo in paradiso. In poche ore avrei dovuto prendere e trasferirmi a Cagliari con pochi mesi di contratto. Il Cagliari è stato correttissimo. Ma era difficile prendere una decisione del genere in quegli attimi. Alla fine ho deciso di fare la risoluzione lasciando anche dei soldi al club».  

L'amore di Radovanovic per la città è palese. Proprio poco dopo la risoluzione consensuale del contratto, Radovanovic ha mostrato il tatuaggio sul petto raffigurante un momento iconico del suo passaggio a Salerno. Parlando di cosa significa entrare all'Arechi, ha spiegato che «ti vengono i brividi. Non potrò mai dimenticare Salerno e il modo in cui la gente della città ci ha accolti. Me e la mia famiglia. Il giorno in cui mia figlia ha lasciato la scuola è stato tremendo».

Ringraziamenti per tutti, tranne per uno

Ivan Radovanovic ha voluto ringraziare il presidente Danilo Iervolino, il direttore sportivo Walter Sabatini - che l'hanno scorso lo volle fortemente a Salerno - e il tecnico Davide Nicola e tutto lo staff. E ancora, saluti e ringraziamenti per tutti i compagni di squadra, lo staff sanitario, tifosi e cittadini di Salerno. All'appello manca, però, il nome dell'attuale direttore sportivo, Morgan De Sanctis, che non viene mai citato nell'intervista rilasciata alla Gazzetta.

Che futuro per Ivan Radovanovic?

Il 34enne è tornato con la sua famiglia a Belgrado, in attesa di capire come si evolverà la sua situazione lavorativa. Si parla di un possibile innesto per il Partizan Belgrado, squadra della sua città e di cui "Rado" è tifoso. Ivan ha assicurato di stare bene: «Potrei giocare domani perché mi sono sempre allenato con i miei splendidi compagni».