Nonostante la pesante sconfitta rimediata contro la Juve per 3-0 nel posticipo di martedì 7 febbraio, c'è stata l'occasione, nel pre-partita, di ricordare tutti insieme la prematura scomparsa di Andrea Fortunato. Salernitano, divenne in breve tempo una delle maggiori promesse del calcio italiano. Il classe '71 arrivò a vestire la maglia della Juventus tra il 1993 e il 1995, consolidandosi come uno dei migliori terzini in circolazione. Finito anche nel giro della nazionale, la vita di Andrea Fortunato fu stroncata da una leucemia. Considerato come "l'erede di Antonio Cabrini", il nome di Andrea Fortunato è rimasto impresso nei cuori di tutti i tifosi e al giorno d'oggi, uno dei principali riconoscimenti del CONI è intitolato proprio a lui. Durante la cerimonia del "Premio Andrea-Fortunato - Lo sport è vita" sarà assegnato un riconoscimento anche a patron Iervolino, per una iniziativa estremamente lodevole, legata alla tutela dei tesserati.
Il riconoscimento durante la cerimonia del Premio Andrea Fortunato. Salernitana prima in Italia ad adottare passaporto ematico
Attraverso una nota stampa diramata dall'U.S. Salernitana, si afferma che "Si svolgerà lunedì 13 febbraio presso il Salone d’onore del Coni a Roma la cerimonia di Consegna del “Premio Andrea Fortunato – Lo sport è vita”, promossa dalla Fondazione Fioravante Polito, alla presenza del presidente del Comitato Olimpico Italiano, Giovanni Malagò e dei presidenti della Figc, Gabriele Gravina, e della Lega serie B, Mauro Balata. Nel corso dell’incontro-dibattito sarà assegnato un riconoscimento speciale al Presidente Danilo Iervolino. La Salernitana è infatti la prima società in Italia ad adottare il passaporto ematico per tutti i suoi tesserati (prima squadra, settore giovanile e femminile)".
Il passaporto ematico consiste nell'effettuare controlli del sangue e cardiaci per i calciatori che militano nelle categorie calcistiche inferiori, a partire dalle scuole calcio, come già avviene in Serie A. Uno strumento che potrebbe evitare tante tragedie. E la Salernitana, oggi, fa scuola e diventa un riferimento.