Flumeri

"La crisi che sta vivendo Industria Italiana Autobus è una questione prettamente politica più che industriale. Lo sanno tutti: è stata la politica, la mia politica, a fare risorgere l’unico stabilimento che in Italia produce Bus. Di conseguenza, dovrà essere la Politica, questa volta quella del Governo Meloni, a prendersi cura di quanto fatto finora, continuando a finanziare il piano di rilancio industriale".

Così in una nota l'ex deputato del Movimento Cinque Stelle Generoso Maraia che interviene nel dibattito sul fuuro del polo industriale irpino.

"La questione, anche se appare complessa, è più semplice di quanto si pensi. Ci troviamo di fronte ad una azienda che ha più di 1000 bus da produrre, e può farlo, se i soci garantiscono la liquidità necessaria a comprare tutta la componentistica necessaria. Chi sono i soci? Leonardo e Invitalia, vale a dire il Ministero dello Sviluppo Economico. Ecco perché  forse è tornato il tempo di andare a Roma in via Molise 32 con gli oltre 600 operai di Avellino e Bologna, per bussare alla porta del Ministro. Il destino degli operai dipende solo dalla volontà politica di difendere il Made in Italy attraverso azioni concrete e sostenibili. Il Governo Meloni non deve fare nulla di straordinario e impossibile: deve garantire un anticipo di 100 milioni di euro per la produzione dei bus già ordinati e già coperti da finanziamenti statali. È fattibile? Si,  e per due ragioni: la prima ragione è che questo anticipo di liquidità non comporta alcun onere per le casse dello Stato, perché sono bus già interamente finanziati; la seconda ragione riguarda il fatto che esiste già una normativa (art.207 del D.L. del 19/05/2020, “decreto rilancio”)che lo consente ed è utilizzata da numerose stazioni appaltanti, come fa  per esempio Anas per l’anticipo fino al 30% dell’importo aggiudicato. Inoltre questo anticipo non contravviene alle norme europee sugli aiuti di stato alle aziende: infatti questo anticipo è finalizzato solo a garantire la necessaria liquidità all’esecuzione dei lavori, che nel caso di Industria Italiana Autobus riguardano un migliaio di bus già ordinati. Quindi ,senza alimentare inutili scontri tra operai e società o tra operai e politica, bisogna concertate un tavolo al Mise dove sindacati, azienda e politica adottino le soluzioni sopra descritte" conclude Maraia.