Martedi 14 febbraio, in occasione dell'incontro tra governo, sindacati e Stellantis, la Fiom-Cgil nazionale convoca sotto la sede del MIMIT, dalle 9.30, un'assemblea pubblica con la partecipazione delle delegate e dei delegati di tutta Italia.
Le lavoratrici e i lavoratori di Stellantis, insieme alle aziende della componentistica del settore auto, chiedono garanzie sul loro futuro, c'è molta preoccupazione e forte disagio per quello che negli ultimi due anni sta avvenendo negli stabilimenti. In Stellantis i lavoratori sono scesi ulteriormente a 46 mila, attraverso le uscite incentivate, e quelli che rimangono, sempre più avanti con l'età, vedono peggiorare giorno dopo giorno le proprie condizioni. A Mirafiori, Termoli, Cassino, Pomigliano, Pratola Serra e Melfi si fa ampio utilizzo di ammortizzatori sociali con perdita di salario e in alcuni casi una distribuzione non equa delle giornate lavorative.
La maggior parte degli stabilimenti non hanno ancora missioni produttive e nuovi modelli e in quelli dove sono stati annunciati investimenti (Termoli, Mirafiori, Melfi) è ancora tutto fermo. L'azienda ha scelto di mettere in un vicolo cieco, ancora una volta, il tavolo negoziale del percorso contrattuale e di non riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori un'erogazione economica straordinaria a sostegno del potere di acquisto dei salari. Una scelta sbagliata che continua nel solco della divisione e di non riconoscimento dell'impegno dei lavoratori nel contesto di forte incertezza e trasformazione che si dovrà affrontare.
Situazione critica anche nelle aziende dell'indotto dove non stanno arrivando nuove commesse e dove la politica di taglio dei costi imposta da Stellantis rischia di ricadere sul salario dei lavoratori e sulla tenuta occupazionale. Anche qui sono molte le aziende che stanno facendo ricorso agli ammortizzatori sociali anche in deroga e che a breve ne esauriranno la capienza è ciò che potrà avvenire alle Lear di Torino e ad alcuni stabilimenti della Marelli. In generale, nel 2022 per i lavoratori di tutto il settore automotive sono state 65 milioni le ore di cassa integrazione.
È necessario che Stellantis produca più modelli nel nostro Paese, che utilizzi tutta la capacità produttiva installata e garantisca investimenti per la transizione industriale e per il rilancio dell'occupazione. Occorre un grande piano per la produzione di mobilità senza il quale rischiamo di perdere un settore fondamentale per l'economia".
Lo dichiara in una nota la Fiom-Cgil nazionale