Prata di Principato Ultra

 

di Paola Iandolo

Scomparsa di Mimì Manzo, arriva una proroga delle indagini. Il gip del tribunale di Avellino, Francesca Spella ha firmato una proroga delle indagini per sei mesi. Avviso ricevuto dagli indagati Loredana Scannelli, da sua madre Pasqualina Lepore e Alfonso Russo. Per la quarta indagata, Romina Manzo, accusata di sequestro di persona, la proroga delle indagini fu firmata a settembre. Ulteriore tempo concesso agli inquirenti per effettuare altre indagini.

Imminenti nuove ispezioni

 Gli inquirenti si spingeranno anche fuori dal comune di Prata Principato Ultra per effettuare delle ispezioni al fine di ritrovare degli elementi utili e chiudere il caso Manzo quanto prima.

Testimoni oculari

Gli inquirenti ascolteranno delle persone che ad avviso degli inquirenti – anche nei gesti quotidiani, come il conferimento dell’immondizia – hanno visto cosa è accaduto a Mimì. Soprattutto chi stava con Mimì alle 21.51 tra via dell’Annunziata, via Marconi e la stazione dismessa di Prata Principato Ultra. Chi l’ha fatto salire con l’inganno su un’auto – immortalata dalle telecamere di videosorveglianza – per condurlo in luogo isolato e punirlo. Dunque testimoni oculari che per timore di ritorsioni, hanno preferito non raccontare tutto agli inquirenti.  Su di loro è concentrata l’attenzione di Procura e carabinieri.

La verità nei frames delle immagini di videosorveglianza

Le telecamere di videosorveglianza la sera della scomparsa intorno alle 21.51 all’incrocio di via Matteotti, riprendono Mimì ancora in vita mentre si incammina verso la stazione ferroviaria dismessa.  Ed ancora dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza vengono immortalate due auto, una di Alfonso Russo (indagato con le accuse di favoreggiamento e false dichiarazioni) l’altra è la T-Roc guidata da Loredana Scannelli. Entrambe si fermano per ben quattro minuti a partire dalle 21.57 all’incrocio dove Mimì è stato visto l’ultima passare a piedi. Circostanze mai raccontate agli inquirenti dai giovani coinvolti nella scomparsa del muratore Manzo e messe a nudo dalle telecamere di videosorveglianza, sequestrate dai carabinieri. Al momento risultano indagati, oltre ad Alfonso Russo difeso da Palmira Nigro, la figlia Romina per sequestro di persona difesa dall’avvocato Federica Renna, una sua amica Loredana Scannelli, accusata di favoreggiamento e false dichiarazioni al pubblico ministero, sua madre Pasqualina Lepore, accusata solo di favoreggiamento, entrambe difese dall’avvocato Rolando Iorio.