Benevento

Laura Leone aveva 22 anni quando il 6 marzo del 2021 la sua vita era stata spezzata in un incidente alla contrada San Vito di Benevento. Da quel maledetto giorno che si era portato via per sempre la studentessa di Arpaise, stroncandone sogni e progetti, sono trascorsi poco meno di due anni.

Un dramma al centro di una inchiesta del pm Marilia Capitanio, che ha chiesto il rinvio a giudizio di Francesco Iannace (avvocato Vincenzo Sguera), 28 anni, di San Leucio del Sannio, ed Emilio Lizza (avvocato Giovanni Rossi), 37 anni, di Ceppaloni, rispettivamente conducente e proprietario del Nissan Patrol a bordo del quale viaggiava la vittima – i suoi familiari sono assistiti dall'avvocato Giacomo Papa. L'udienza preliminare è in programma il 17 luglio, quando il gup Gelsomina Palmieri dovrà decidere se fissare o meno il processo.

Secondo una prima ricostruzione della polizia municipale, Laura era sul sedile posteriore del Suv che all'improvviso, nell'affrontare una curva a sinistra lungo una stradina di campagna, era finito contro un muretto a protezione di una canale pluviale. In seguito all'impatto, il mezzo si era ribaltato prima sul fianco destro, poi sul tettuccio, proseguendo la sua marcia per oltre 40 metri.

Laura era stata proiettata in avanti, restando incastrata tra i sedili e le lamiere contorte del Nissan. Era morta sul colpo, per lei non c'era stato nulla da fare. Anche i due attuali imputati erano rimasti feriti e per questo erano stati trasportati in ospedale. Il medico legale Umberto De Gennaro aveva proceduto all'autopsia, alla quale aveva partecipato, come consulente dei genitori, il medico legale Monica Fonzo.