La vicenda ha suscitato senza dubbio clamore sia perchè si tratta di una rinomata struttura turistico-balneare, sia perchè coinvolge un esponente della maggioranza consiliare, Mariangela Savarese, figlia di Antonio l'imprenditore titolare di un complesso turistico cui il Comune, a seguito di una denuncia di un vicino, ha contestato una serie di irregolarità edilizie che sarebbero frutto di interventi non contemplati nelle comunicazioni di inizio dei lavori a suo tempo presentate.
Nello specifico l'assenza di permesso a costruire e dell'autorizzazione paesaggistica su un'area dichiarata di notevole interesse pubblico, l'assenza del deposito dei calcoli strutturali presso il Genio Civile di Napoli in un'area dichiarata sismica, infine la mancanza dell'autorizzazione per quanto concerne la fascia di rispetto di 30 metri dalla dividente demaniale.
Insomma irregolarità tali da indurre il dirigente del Comune Catello Arpino a emettere un'ordinanza avverso il titolare del complesso in cui vengono dettagliatamente esposti tutti i rilievi scaturiti dal sopralluogo tecnico assegnadogli dieci giorni di tempo per controdedurre ed esibire documenti che certifichino la legittimità degli interventi realizzati e contestati.
Qualora non dovesse essere dimostrata la liceità delle opere realizzate, si dovrà ripristinare lo stato dei luoghi. Il Comune si è deciso a intervenire a seguito della messa in mora da parte del Tar Campania che, in caso di inadempienza, avrebbe nominato un commissario ad acta.