Sant'Agnello

L'1 febbraio è ripreso al Tribunale di Torre Annunziata il processo penale sull'housing sociale, un progetto ideato e realizzato dall'ing. Antonio Elefante e tenuto a battesimo dall'amministrazione comunale. Insediatosi il nuovo collegio giudicante, a seguito della rinuncia di due componenti per incompatibilità (dovuta alla conoscenza dei giudici con alcuni imputati), è stata affrontata una questione molto delicata: l'accoglimento della richiesta di costituzione di parte civile nei confronti del Comune di Sant'Agnello da parte di due soggetti che presentato istanza.

I giudici respingono la richiesta di costituzione di parte civile nei confronti del Comune  

Richiesta non accolta dal collegio che giudica l'ente parte lesa nel procedimento in corso per colpa dei suoi amministratori. Una circostanza che aggrava, e non di poco, la posizione di tutti gli imputati a vario titolo coinvolti che, in caso di condanna, dovrebbero rispondere degli oneri di risarcimento nei riguardi degli acquirenti che ne facessero richiesta in considerazione del fatto che l'intera operazione edilizia è stata giudicata abusiva fino all'ultimo e più recente giudizio della Cassazione.
Una situazione che pone gli amministratori in carica e quelli della trascorsa consiliatura in una posizione delicatissima anche in vista delle ormai imminenti consultazioni elettorali per cui potrebbero scattare incompatibilità dovute proprio a questo contenzioso.

Per gli acquirenti il rischio è oltre al danno la beffa dei mancati risarcimenti

Per gli acquirenti degli immobili invece il rischio serio è di dover definitivamente rinunciare alla casa dei loro sogni e per la quale hanno investito i risparmi di una vita e si sono assunti oneri gravosi per perfezionare gli acquisti. Il rischio è quello di non poter conseguire i risarcimenti, seppur dovessero maturare dal processo, stante gli importi milionari di cui risponderebbero gli imputati e non già il Comune di Sant'Agnello. Insomma per tutte le parti in causa il giudizio in corso rischia di risolversi in uno tsunami.
Inoltre il Tribunale ha deciso che le prossime udienze si svolgeranno con cadenza mensile per tentare di scongiurare la possibile prescrizione. Va anche detto però che è poco probabile che il Tribunale non riesca a pronunziarsi, prima che si prescriva, sul reato di lottizzazione abusiva che, se accertato, comporta la confisca dei fabbricati.

Anche in caso di prescrizione la confisca dell'immobile non è revocabile

Sul piano giudiziario restano pertanto tutte le incognite sul futuro degli immobili visto che, se disposta con sentenza di primo grado, la confisca non è revocabile nei gradi successivi anche se, in ipotesi, il reato si prescrivesse.
In effetti nei gradi di giudizi successivi soltanto una sentenza pienamente assolutoria comporterebbe la revoca delle confisca, ma tenendo presente la recente decisione assunta dalla Cassazione chiamata a pronunziarsi sulla legittimità del sequestro, il reato di lottizzazione è configurabile. Infatti i giudici di Piazza Cavour hanno affermato che l'intervento eseguito a Sant'Agnello non è in alcun modo riconducibile nell'alveo dell'edilizia sociale, la qualcosa lascia intuire che fosse inammissibile a prescindere dai vincoli del piano paesaggistico.

(Infoto il Comune di Sant'Agnello)