Allo stato, non sembrano esserci dubbi. In attesa degli ulteriopri accertamenti, anche istologici e tossicologici, quella di Maria, la 89enne di Durazzano trovata senza vita ieri sera - come anticipato da Ottopagine - nel suo appartameento, è stata rubricata come una morte per cause naturali.
Il suo cuore aveva smesso di battere da 48 ore, ma il quadro fin qui emerso dovrà essere confermato dai risultati dell'autopsia che il pm Maria Colucci affiderà al medico legale Antonio Palmieri, che ha effettuato il sopralluogo.
Un esame indispensabile anche e soprattutto alla luce del comportamento del figlio - Vincenzo, 55 anni- che abitava con lei. Una persona con qualche problema, che si era opposto all'ingresso nell'appartamento sia della sorella, che voieva far visita alla mamma, sia del medico di famiglia, che inutilmente gli aveva domandato come stesse l'anziana, sentendosi rispondere che stava bene, e dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio.
Uno stallo durato fino al momento in cui i militari avevano fatto irruzione, scoprendo nel suo letto il cadavere della malcapitata. Una resistenza, quella del figlio, che per questo è stato arrestato, che potrebbe essere spiegata con il trauma provato quando si era accorto che lei non respirava più, con il dolore che lo aveva attraversato e indotto ad assumere una condotta che aveva inevitabilmente alimentato una serie di interrogativi. Forse non voleva staccarsi da lei, forse ha immaginato che potesse continuare a vegliarla da solo, oppure chissà cosa gli è passato per la testa.
Toccherà agli inquirenti ricostruire cosa sia successo in quelle drammatiche ore, illuminando fino in fondo una vicenda drammatica, purtroppo non la prima che capita, che ha fortemente colpito l'opinione pubblica.