Salerno

"Risuona, in un reparto dell’Ospedale del Mare, della musica sinfonica viennese. Sembra di non stare a Napoli, di non stare nel pieno di Ponticelli, con le sue distinguibili musiche neo-melodiche".

Basterebbe questa frase, scritta pochi giorni fa nel letto d'ospedale dov'era ricoverato, per capire bene chi fosse Gerardo Ceres. Molto più di un segretario provinciale della Cisl di Salerno, molto più di un sindacalista appassionato, un amante della natura e delle buone letture: Gerardo è stato, prima di ogni altra cosa, una persona perbene, un uomo sensibile e di grande umanità.

La sua improvvisa scomparsa è un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto familiari, colleghi sindacalisti e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui. Compresi noi giornalisti, che in Gerardo abbiamo trovato sempre un riferimento certo, un professionista esemplare. Ma soprattutto, va ribadito ancora, una persona perbene.

Originario di Caposele, innamorato della sua Irpinia e della terra che l'aveva adottato, consegnandogli le chiavi del sindacato nelle lotte per il lavoro in una città e in una provincia complessa come quella di Salerno.

Seduto dietro la sua scrivania nell'ufficio di via Zara non ha mai fatto mancare l'impegno nel tutelare i lavoratori, nel dare risposte a chi aveva solo domande, a tessere in maniera instancabile e gentile la tela dei rapporti umani, prima ancora che sindacali.

Con Gerardo se ne va un pezzo importante della Cisl e del sindacato, un punto di riferimento imprescindibile per tanti. Alla famiglia Ceres le condoglianze della redazione di Otto Channel e Ottopagine.

Che la terra ti sia lieve, caro segretario.