Una situazione insostenibile, con "locali in stato di degrado e gravi disagi per personale ed utenza". A denunciare le condizioni in cui verserebbe la postazione 118 di Padula sono il Segretario Aziendale Cisl Fp R.S.U. e componenti terminale associativo Cisl Fp Cirigliano Vincenzina Cervone Antonio, Procaccio Giuseppe, Climaco Gianfranco, Luigi D’Alessio.
In una nota, i delegati della CISL FP del Vallo Di Diano hanno acceso i riflettori sulle condizioni del personale 118: "costretto a lavorare in un ambiente angusto e vetusto, schiacciati dall'emergenza caldo in estate e dall'addiaccio invernale".
I locali, come si legge nella nota, "risultano in uno stato di degrado fuori da ogni accettabile condizione con pareti coperte da umidità e muffa, nonché tubature aperte riconducibili alle fogne che emanano sgradevoli odori".
"Per di più risulta addirittura un intervento da parte dei Vigili del Fuoco in data 21/12/2022 che ha sigillato un locale ritenuto inagibile. Ed ecco che appena si verifica una precipitazione un po' più abbondante del normale come quella della notte del 25 gennaio scorso, a seguito di infiltrazioni di acqua e successivo intervento dei Vigili del Fuoco la postazione 118 viene evacuata e trasferita momentaneamente in altri locali, con grave disagio sia per il personale ma soprattutto per l’utenza che si reca direttamente per le cure del caso, trovando la postazione non agibile, costretta a dover chiamare il numero 118 per poter ricevere assistenza, sperando che esista ancora un presidio per assistere in emergenza la comunità di riferimento", le parole dei delegati.
I delegati della CISL FP del Vallo Di Diano lanciano un disperato appello
“Una situazione oramai divenuta insostenibile dove sono mesi che lanciamo gridi di allarme, per scuotere i vertici della ASL al fine di prendere provvedimenti per garantire sicurezza e dignità agli operatori e diritti ai cittadini. Il paradosso sta che proprio l’ASL, che ha nelle sue competenze la materia di controllo e di repressione per assenza dei requisiti igienico sanitari, non è in grado di vigilare su se stessa e persevera nel non prendere decisioni. Tutto questo non ci appare normale, e riteniamo che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità. Se manca una cabina di regia capace di fornire disposizioni allora è il caso di dire “Si salvi chi può!”