Benevento

Quando ha sentito il Pm definire attendibili le dichiarazioni della parte offesa rispetto alla ricostruzione dei fatti, ha iniziato a gridare, al punto che il presidente del collegio lo ha invitato con fermezza a restare in silenzio. Detenuto in carcere per altro, lui era nella cella dell'aula della 'Falcone – Borsellino', da dove ha poi ascoltato la formula con la quale il Tribunale lo ha assolto: il fatto non sussiste.

E' la sentenza al termine del processo a carico di un 27enne di Pietrastornina (difeso dall'avvocato Giovanni Adamo), un centro in provincia di Avellino, imputato di violenza sessuale, estorsione, violenza privata e porto di armi od oggetti atti ad offendere.

Addebiti per i quali l'accusa aveva chiesto la condanna a 9 anni, che gli erano stati contestati nel gennaio del 2022, quando era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Montesarchio sulla scorta di una ordinanza adottata in una indagine avviata dopo aver raccolto la denuncia di un 26enne della cittadina caudina.

Ai militari aveva raccontato che nel giugno del 2021 sarebbe prima stato inseguito in auto e poi, sotto la minaccia di un coltello, costretto a seguire l'imputato in un immobile abbandonato di Montesarchio. Una volta all'interno, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato costretto a praticare un rapporto orale che il 27enne avrebbe registrato con il proprio cellulare.

Il passo successivo, pena la diffusione delle immagini, sarebbe stata la pretesa della somma di 100 euro che il giovane montesarchiano avrebbe soddisfatto per paura di subire una ritorsione.

Un quadro che non ha retto il vaglio del dibattimento, da qui l'assoluzione perchè il fatto non sussiste, con la revoca dei domiciliari ai quali il 27enne era sottoposto.