“Gennaro Pascale, il mio ex socio dell’ex Pagliarone, ieri mi ha minacciato, mimando una pistola alla tempia mentre mi passava accanto con l’auto”. A riferirlo in aula l’attuale sindaco di Monteforte Irpino, Costantino Giordano – ascoltato come teste (citato dall’avvocato Gaetano Aufiero, difensore di Nicola Galdieri) ed escusso con le garanzie di legge in quanto indagato in un procedimento penale connesso ed accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti dell’ex socio, Gennaro Pascarella. Il primo cittadino in aula è stato affiancato dall'avvocato Gerardo Di Martino.
Riflettori sulla Fiera delle bancarelle di Monteforte Irpino
Il sindaco Giordano ha chiarito tutte le circostanze relative ai due aspetti che gli vengono contestati dalla Dda di Napoli, a seguito delle dichiarazioni rese dall’imputata nel filone Aste Ok, Livia Forte. Giordano ha dichiarato di conoscere tutta la famiglia Galdieri “fin da quando Nicola era piccolo”. Inoltre con il fratello Alfio (avvocato) “vi è un rapporto fraterno, segue alcune vicende di mio figlio e le nostre famiglie si frequentano”.
Ed ancora in merito alla fiera delle bancarelle di Monteforte il primo cittadino ha precisato “appena mi sono insediato nel 2016, il Comandante dei Vigili Urbani ha ritenuto non fosse possibile effettuare la suddetta fiera. Neanche io ero d’accordo perché, l’ultima volta, c’era stata anche una rissa e creava problemi anche al traffico veicolare. La decisione in merito, però, è competenza di altri uffici. La richiesta di effettuare la fiera fu fatta da Sergio Romano, non so se ci fosse anche il contributo di altre persone. Né io, nè gli assessori della mia amministrazione sono mai intervenuti nell’organizzazione della fiera delle bancarelle. E io non ne ho mai, in nessuna occasione, parlato con Forte Livia. Non ho mai accompagnato Galdieri Nicola da Forte Livia per parlare della fiera delle bancarelle”.
La verità sull’aggiudicazione dell’ex ristorante “O’ Pagliarone”
“Sono andato tre o quattro volte presso il ristorante di Forte Livia ma, ogni volta, sempre in veste di cliente. Il nostro rapporto era solo di conoscenza formale. Avevo maggiore confidenza con suo marito, Ciro Ciccone, perché lo conoscevo da più tempo”.
Il sindaco ha affermato di aver “investito circa 500mila euro nella ristrutturazione del locale e di esser venuto a conoscenza che lo stesso era finito all’asta e dunque decisero di partecipare perché erano stati investiti tanti soldi”. “Inoltre seppi dal mio ex socio, Gennaro Pascale, che Livia Forte era interessata al locale. I due si conoscevano perché lui era fornitore del locale IT’s Ok”. Successivamente mi informò che la signora Forte “si stava convincendo a non partecipare all’asta ma, per questo, voleva “un regalo”. Il sindaco ha riferito sul punto di aver risposto: “io non faccio regali a nessuno”. Ed ancora “mi disse che voleva incontrarmi e andai da solo. Livia Forte mi riferì che avrebbe rinunciato all’asta, ma dovevo mettermi a disposizione qualora avesse avuto bisogno di qualcosa a Monteforte. Io risposi che l’avrei fatto sempre e solo per cose lecite”.