All'indomani della mia interrogazione al question time alla Giunta regionale della Campania circa il destino degli operatori sanitari dei centri vaccinali licenziati con un Sms, l'Asl di Avellino proroga i contratti di sei mesi a una quindicina di medici per proseguire le vaccinazioni domiciliari.
Non c'è stata, invece, la stessa sollecitudine rispetto agli operatori che operano presso i centri vaccinali che sono stati licenziati dalle imprese convenzionate con l'Asl con un semplice Sms.
Prorogare i medici che vaccinano a domicilio è un'iniziativa importante, sia perché consente a questi medici di continuare la loro meritoria attività, sia perché dimostra che di prevenzione rispetto al Covid c'è ancora bisogno.
Mi chiedo dunque quale sia la ratio secondo la quale debbano invece essere smantellati i centri vaccinali licenziando gli addetti. Ricordo che ci sono pareri favorevoli alla loro stabilizzazione del Dipartimento Funzione Pubblica della presidenza del Consiglio, ma la Giunta regionale ha deciso per lo scaricabarile, sostenendo che la responsabilità della mancata stabilizzazione è del Governo nazionale, annunciando una proposta di legge in merito.
Il caso dei medici vaccinatori a domicilio riassorbiti con un deliberato dell'Asl di Avellino, dimostra che manca la volontà politica di dare risposte univoche e non discrezionali allo stesso problema. Perché – mi chiedo -è tanto difficile mettere medici e infermieri a disposizione della campagna di prevenzione di una pandemia non ancora conclusa; perché non li si utilizzano comunque in Asl e Ospedali che mai come ora sono alle prese con una drammatica carenza di medici e infermieri?
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Il consigliere regionale: "L'Asl usa due pesi e due misure sui contratti degli operatori sanitari"
Redazione Ottopagine
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