Santa Paolina

Minacce ad Alfonso Gnerre, scomparso da Santa Paolina, nel luglio del 2021: atti rinviati nuovamente all’ufficio del gip. Sollevata ed accolta l’eccezione di nullità evidenziata dall’avvocato Gaetano Aufiero, difensore di uno dei due imputati, M.E. Il decreto di giudizio immediato firmato dal gip Vertucci era carente dell’avviso di messa alla prova e dunque il processo non è stato celebrato per M.E e per R.F difeso dall’avvocato Patrizio Dello Russo. Il tribunale di Avellino in composizione collegiale presieduto dal giudice Lucio Galeota ha rispedito gli atti al gip per la manca dell’avviso di messa alla prova. I due sono accusati di intralcio alla giustizia gravato dal metodo mafioso.

Annullata l'ordinanza per M.E. 

Intanto per M.E. difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero, il dicembre scorso, è stata annullata la misura degli arresti domiciliari, quando venne accolto il ricorso presentato dal suo avvocato che aveva evidenziato l’inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dal testimone in assenza di avvocato. I giudici della VI sezione della corte di Cassazione annullarono senza rinvio.

Alfonso Gnerre fuggiva dal Nuovo Clan Partenio

Per un lungo periodo di tempo si erano completamente perse le tracce di Alfonso Gnerre, fuggito volontariamente perché vittima di usura. Una volta ritrovato il 31enne di Santa Paolina ha racconto agli inquirenti di essere vittima di usura e di aver ricevuto delle minacce per condizionare la sua testimonianza in aula sui presunti sodali. Il 31enne ha raccontato che i due M.E. e R.F. - ritenuti vicini all’organizzazione malavitosa denominata “Nuovo Clan Partenio” - in due distinte occasioni e in piena fase di istruttoria dibattimentale lo avrebbero avvicinato minacciandolo e imponendogli di non presentarsi in udienza qualora citato o comunque di testimoniare il falso a favore degli imputati. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di comprendere il reale motivo del suo allontanamento, consentendo, quindi, attraverso accertamenti e svariate attività, l’identificazione dei presunti responsabili nonché al testimone di partecipare regolarmente al processo contro il clan.