Salerno ha la febbre, ma non è l'australiana: è l'attesa che consuma una città che attende con ansia il derby contro il Napoli. Gli azzurri finora hanno avuto un ruolino inarrestabile, demolendo ogni avversario e sono lanciatissimi verso il terzo scudetto della storia. I granata vengono da una settimana che definire turbolenta è un eufemismo, con Davide Nicola prima esonerato e poi richiamato.
La questura ha varato il piano sicurezza: città blindata e percorsi obbligatori. E' la prima trasferta nella quale entra in vigore lo stop deciso dal ministro dell'Interno, ma ovviamente a Salerno e provincia sono tantissimi i tifosi napoletani che faranno il tifo per la propria squadra e saranno presenti allo stadio.
Per i tifosi, l'attesa del big match la si percepisce nei discorsi al bar e nei negozi: già da qualche giorno non si parla d'altro. L'Arechi sarà stracolmo, e come da tradizione Salerno si appresta anche...a chiudere prima.
La foto che vi mostriamo raffigura Alfredo, storico edicolante del centro: la sua attività, come tutte le edicole, è un universo-mondo che è ben oltre la "semplice" rivendita di giornali, riviste e gadget. E' un punto di riferimento, un luogo dell'anima, un'agorà dove parlare di Salernitana è pane quotidiano.
"Ci scusiamo con la gentile clientela, oggi si chiude alle 17:30 per motivi calcistici..." il messaggio in bella vista piazzato dal titolare. Un avvertimento che è anche la metafora di un'intera città. Salerno si chiude in casa, o andrà allo stadio, per curare la sua febbre. La febbre da derby.