Non ci sarà la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale perchè il materiale probatorio è più che sufficiente. Parola della Corte di assise di Napoli, che ha detto no a tutte le richieste avanzate dagli avvocati Angelo Leone e Mario Palmieri nel processo d'appello a carico di Giuseppe Massaro, 58 anni, di Sant'Agata dei Goti, condannato all'ergastolo, al pari di Generoso Nasta (avvocati Orlando Sgambati ed Angelo Raucci), 33 anni, di San Felice a Cancello, per l'omicidio di Giuseppe Matarazzo, il 45enne pastore, di Frasso Telesino, che la sera del 19 luglio del 2018 era stato ucciso a colpi di pistola dinanzi alla sua abitazione alla contrada Selva.
Massaro è accusato di aver fornito la 357 Magnum, detenuta legalmente, che avrebbe fatto fuoco -era stata ritrovata dopo un mese dai carabinieri nella cassaforte di casa - e la Croma che avrebbe guidato Nasta. Fissato il calendario della discussione: il 2 febbraio la requisitoria del sostituto pg e degli avvocati Antonio Leone e Tullio Tartaglia per i familiari della vitima, parti civili, mentre il 7, il 14 ed il 16 febbraio sono previste le arringhe dei difensori, cui seguirà la sentenza di secondo grado.
La Corte ha dunque detto no alle deposizioni dell'ingegnere che aveva inviato ai carabinieri i dati relativi al Gps della macchina di Massaro, e di tre militari: due avevano ricevuto il giorno degli arresti un esposto anonimo con i nomi di due persone indicate come gli autori del delitto, l'altro aveva invece visionato le immagini delle telecamere nella zona dell'abitazione di Massaro.
Respinte anche le richieste di una perizia sulla pistola, dell'acquisizione dei risultati di una consulenza sul cellulare di Massaro, mai depositati, e dell'annotazione su una intercettazione, non trascritta, inviata dalla Dda alla Procura di Benevento, relativa ad un santagatese che, parlando con un interlocutore, aveva affermato di aver ricevuto la proposta di uccidere Matarazzo per 20mila euro.