Quindici

«Ho visto le foto dell'affollata riunione che il Partito Democratico ha dedicato all'Italicum». Usa l'ironia il dirigente provinciale del Mir Giuseppe Rubinaccio, che torna alla carica del Partito Democratico sul caso della riforma dei collegi elettorali. Nel Vallo di Lauro Rubinaccio è l'unico esponente politico che parla costantemente dell'argomento. I sindaci e gli amministratori locali, invece, non si esprimono. Probabilmente perché il passaggio dal collegio irpino a quello nolano non è visto poi come un dramma. Al contrario di quello che sostiene il rappresentante quindicese del Mir che, sul punto, imputa quasi tutte le responsabilità al Partito Democratico irpino.

«Una riunione che, come nella migliore tradizione piddina, serve solo a buttare fumo negli occhi di una comunità, quella del Vallo di Lauro e del Baianese, che non crede più a questa classe politica. In particolare al Partito Democratico, che come Ponzio Pilato, del Vallo e di Avella e Sperone si è praticamente lavato le mani». E continua: «Una foto che parla chiaro - rincara Rubinaccio - desolante, con le dichiarazioni dei protagonisti di questa messa in scena penosa che fanno solo da eco all'assordante verità che emerge oggi in maniera cristallina. Al tavolo non c'è un amministratore, fatta eccezione per il sindaco di Baiano Enrico Montanaro, nessun sindaco o assessore del Pd del Vallo di Lauro era presente. Già questo la dice lunga. Senza parlare poi del peso specifico, territorialmente parlando, di quelli che erano presenti».

«Ma ciò che emerge, ed è un vero e proprio pugno nell'occhio, sono le sedie vuote dei due «convitati di pietra»: i parlamentari Luigi Famiglietti e Valentina Paris. Dov'erano? Sono stati invitati? La segreteria provinciale del Pd fa appello ai parlamentari del Pd assenti alla riunione. Che guazzabuglio! Così si vorrebbe risolvere il pasticcio, il babà con crema che ci è stato servito. Ora si invoca l'azione e l'appoggio di tutti. Troppo tardi. Perché quando si doveva intervenire e tutti lo sapevano, nessuno ha mosso un dito. A questi signori che vorrebbero salvare il Vallo di Lauro, consigliamo l'unico modo per essere utili alla causa e ad un buon esito della stessa: restatevene a casa. Quando si fa la politica come il neonato che piange, non resta unica via che cambiargli il pannolone e metterlo in culla. Per questo, una politica che non da risposte ai territori, come quella rappresentata dal Pd, fa crescere i proseliti del populismo. Grazie Pd di averci scippato la Provincia, il capoluogo, ora anche il collegio parlamentare, di aver tentato lo scippo con il Giudice di pace, per averci trasformato in una colonia del Sannio per gli avellinesi e noi, polmone verde della Terra dei fuochi. Meritate una standing ovation».

 

Redazione